Fatal intrusion – Jeffery Deaver – Isabella Maldonado



Jeffery Deaver Isabella Maldonado
Fatal intrusion
Longanesi
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Nel 2024, dopo aver soddisfatto il suo pubblico con il capitolo culminante della serie di Lincoln Rhyme e Amelia Sachs “La mano dell’orologiaio”, quest’anno Jeffery Deaver, il maestro del thriller internazionale, decide di unirsi a Isabella Maldonado (autrice de “La superstite”), per dar vita a Fatal intrusion. 

L’accoppiata è vincente e il lavoro a quattro mani è eclatante durante la lettura. La Maldonado ci mette molto del suo: infatti, l’esperienza pluriennale nelle forze dell’ordine rende il romanzo estremamente tecnico. 

All’inizio di questa storia ambientata in California, si avrà modo di conoscere subito Dennison Fallow, il killer. Giusto qualche pagina e si scopre l’artefice del primo omicidio. Questa è una peculiarità che, a volte, al lettore non piace, ma il consiglio è di non scartare a prescindere un romanzo di questo tipo, perché ciò che si andrà a scoprire più avanti, riuscirà a stupire.

Fallow è un uomo disturbato, dall’aspetto gradevole, che si calma un po’ soltanto quando uccide. Risiede un passeggero oscuro (cit. Dexter) dentro di lui e lo deve assecondare, la Spinta

“Dennison Fallow abbassò il badile con tutta la sua forza, che era notevole. Il gratificante tonfo del metallo contro le ossa, cui seguì uno schiocco sinistro, gli disse che il lavoro era stato portato a termine. […] La Spinta, che albergava nei recessi più profondi di lui, era appagata. Almeno per il momento.”

Quando il bersaglio della Spinta è Selina Sanchez, però, le cose non funzionano come dovrebbero. Anche perché nessuno ha avvisato Fallow che Selina è nientemeno che la sorella di Carmen Sanchez, un’agente dell’FBI che sa fare bene il suo mestiere e che, nel momento in cui viene toccata nell’ambito familiare, smette di seguire le regole.

Carmen è un’agente speciale assegnata all’HSI, il reparto Indagini del dipartimento della Homeland Security, una federale. Ed è attraverso le descrizioni dettagliate dei due autori che impariamo a conoscere questo personaggio. Una donna forte, sia fisicamente che nel carattere, impulsiva e testarda, che si è dovuta fare strada a sgomitate tra capi e colleghi. Il suo legame con la sorella, seppur inizialmente molto solido, si è disgregato nel momento in cui il loro padre le ha abbandonate. Carmen è riuscita a perdonare il suo gesto, ma Selina, al contrario, si è chiusa a riccio e questa situazione rende il loro rapporto molto difficile.

“Il suicidio del padre, avvenuto tre anni prima, era stato particolarmente duro per Selina, considerato che aveva compiuto diciassette anni due giorni dopo la tragedia. Anziché festeggiare, aveva sepolto insieme al padre gli ultimi resti della sua infanzia. […] Selina non aveva mai perdonato il padre per averla resa orfana.”

A completare il quadro dei personaggi principali di Fatal intrusion ecco che compare il professor Jacoby Heron, insegnante allo Hewlett College di Berkeley. Lo conosciamo mentre è alle prese con una lezione in particolare, quella che riguarda l’intrusione, ossia quel qualcuno o qualcosa che entra intenzionalmente in un luogo o in una situazione in cui non è né gradito né invitato, per spiegarla in modo semplice. L’intrusione è il fulcro del romanzo, lo dice il titolo stesso. Heron ne è un esperto, un accademico il cui lavoro è proteggere la privacy di aziende, agenzie governative e individui. Ma  non è solo un professore, è anche un esperto del web e in passato è stato un hacker professionista: queste sue abilità saranno fondamentali per la risoluzione del caso.

Nel momento in cui anche questa figura entra in gioco, e notando l’iniziale approccio astioso con la Sanchez, ci rendiamo conto che i due hanno già avuto un rapporto in passato. Non sapremo subito in che modo abbiano avuto a che fare, ma lo scopriremo con calma durante la lettura, tramite alcuni flasback.

“Gli tornò in mente l’ultima volta che avevano avuto un contatto ravvicinato, un contatto fisico, con quelle ciocche setose che gli accarezzavano la faccia e il corpo tonico di Sanchez premuto contro il suo. Quattro anni prima, alla Vigilia di Natale…”

Con l’aiuto di altri personaggi secondari, Carmen Sanchez e Jake Heron, inizieranno ad indagare sul caso che ha coinvolto anche Selina come potenziale vittima. Saranno titubanti all’inizio, ma sempre più affiatati nel prosieguo. Mentre le ricerche si fanno più approfondite, aggirando più di una regola, qualcun altro morirà e i due porteranno alla luce una terribile e inaspettata verità, sbrogliando un mistero ingannevole che è molto più complicato di come appare.

Jeffery Deaver e Isabella Maldonado uniscono le loro tecniche narrative, fondendole insieme in un connubio che funziona alla perfezione. Il romanzo, difatti, è scorrevole ed omogeneo, lo stile è fluido, i dialoghi sono immediati ed efficaci. Non mancano sparatorie, inseguimenti e omicidi. Insomma, sembra proprio di essere al cinema.

Attraverso l’esposizione approfondita delle azioni che portano i protagonisti sulle tracce di Fallow, riusciamo anche a comprendere quanto sia faticoso, logorante ma anche soddisfacente il lavoro delle forze dell’ordine e, di certo, su questo aspetto del romanzo la Maldonado sa il fatto suo e ce lo fa capire con estrema chiarezza. 

Ciò che potrebbe essere di un po’ più difficile comprensione, per i non addetti ai lavori, sono i molti riferimenti informatici, a volte il linguaggio troppo tecnico risulta un po’ pesante.

In ogni caso, Fatal intrusion è un ottimo thriller poliziesco, ricco d’azione e senza esclusione di colpi di scena, strutturato su più di un’ottantina di capitoli. Seppur tutti utili e pertinenti alla trama, magari avrebbero potuto essere un po’ di meno, considerato anche che le vicende si svolgono in soli quattro giorni. 

Jeffery Deaver e Isabella Maldonado hanno ideato una storia tanto avvincente, quanto agghiacciante, che tratta un tema tristemente attuale: l’intrusione nella vita delle persone attraverso il web, dettata da invidie, gelosie e, ancora peggio, dall’odio immotivato.

Erika Giliberto

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