Gordiano Lupi
Renzo Saffi ha talento da vendere e lo dimostra in questo eccellente romanzo noir che a tratti ricorda pellicole del cinema italiano anni settanta come “Romanzo popolare” e “La classe operaia va in paradiso”. Bambole perdute � molto pi� che narrativa di genere, non � soltanto opera di mero intrattenimento, perch� l’autore affronta il problema delle attuali condizioni degli operai all’interno di una fabbrica siderurgica e dimostra buona conoscenza della realt�.
L’ambientazione bergamasca � perfetta, i notturni di periferia sono vissuti e ben metabolizzati, la storia si dipana tra citt� e provincia accompagnando il lettore in una vera e propria discesa negli inferi.
Lo stile di Saffi � tagliente e rapido, alterna poche descrizioni a dialoghi, conduce il lettore per mano in una storia sempre pi� degradante. Tutto comincia con una fattura d’amore in un campo di zingari alla periferia di Bergamo, un uomo molla la famiglia per inseguire una bambola perduta che lo vuole soltanto per s�, ma troppe cose non tornano, tanti misteri vegono alla ribalta e anticipano un tragico finale. Non � possibile dire�molto sulla trama, perch� il palinsesto da giallo misterioso � un elemento importante e non va svelato.
Saffi conduce un’interessante indagine psicologica sui personaggi, costruiti come un uomo che cerca la sorella morta nelle donne che incontra e come una donna alla perenne ricerca di un padre scomparso. Bambole perdute � un segnale di vitalit� della narrativa italiana contemporanea, un noir crudo e senza speranza, molto vicino alle storie del terrore.
La scrittura � talmente cinematografica da far pensare a una sceneggiatura, ma non � un difetto e neppure una critica nei confronti di un autore che � stato capace di tenermi incollato alla pagina per un’intera giornata. Consigliato a chi ama la suspense.
Marco Vallarino
La prova d’esordio del giovane narratore veneto Renzo Saffi � l’ennesima dimostrazione di come non ci siano pi� recinti a contenere il lavoro di certi autori all’interno dei cosiddetti generi.
�Bambole perdute� � un’opera che, pur rientrando a pieno titolo nell’intrepido panorama della letteratura della tensione, sceglie di muoversi con destrezza e opportunit� tra pi� situazioni, a volte anche diametralmente opposte per tipo di sensazioni trasmesse, offrendo scenari in grado di spaziare dal romanzo thriller a quello d’amore e viceversa, passando attraverso un intricato percorso di (de)formazione sentimentale.
Protagonista della storia � l’ancora giovane Oliviero Ferretti, che per mantenere la moglie Elena e il figlio Paolo si guadagna da vivere lavorando come operaio in una fabbrica nei dintorni di Bergamo, uno
scenario da incubo che ogni giorno mette a dura prova la salute psicofisica dei suoi tanti �ospiti�.
Malato di alessitimia, Ferretti pare incapace di provare emozioni e per questo forse non si lamenta
mai. Tira avanti nel modo pi� tranquillo (e noioso) possibile e cerca di godersi la sua inaffondabile stabilit� e le cosiddette gioie familiari.
A dargli la scossa decisiva per mettere in mota la vicenda, arriva Ivana, avvenente segretaria che lavora nello stesso stabilimento e trascorre i week end a organizzare bizzarri incontri sessuali in giro
per la provincia.
Delusa dalla mancanza di interesse dell’uomo che intende conquistare, la ragazza tenter� di conquistare Oliviero attraverso l’organizzazione di un rito magico commissionato a una
zingara.
Un evento che in qualche modo segner� un cambio di rotta decisivo nell’esistenza dell’operaio, atteso forse da tempo e cos� forte da creare conseguenze alquanto complicate da gestire.
Piena d’amore per la bella Ivana, la vita di Ferretti anzich� colorarsi di rosa finir� per diventare un torbido vortice noir in cui l’inossidabile operaio stimato e ben voluto da tutti precipiter� a fondo.
Come lo straniero di Camus e altri illustri predecessori, Oliviero si trover� a fare i conti con una inimmaginabile e tragica realt�, fuori da ogni controllo e vissuta sempre come qualcosa di estraneo. Rifiutando ogni possibile tentativo di superare la crisi razionalizzandone le origini, l’uomo andr� incontro al suo destino proprio come un burattino mosso dal suo padrone capriccioso.
Noto ai pi� per essere uno dei redattori di punta del portale BorderFiction.it, oltre che autore di alcuni racconti pubblicati in antologie di Osiride, Magnetica e Noubs, Renzo Saffi propone un romanzo agile e scattante, che risulter� originale nello svolgimento anche ai lettori pi� scafati.
Incalzante nel dipanarsi della trama, l’opera propone anche alcuni caratteristici scenari del Nord-Est
italico destinati a farsi reciprocamente da contraltare nella vicenda, in un avvincente saliscendi di imprevedibili emozioni.
Lo stesso editore Dario Flaccovio, che ha dato asilo a vari giallisti in arrivo dai pi� disparati contesti letterari, ha pubblicato fuori collana �Bambole perdute� � insieme tra l’altro a un vincitore del
Premio Scerbanenco � proprio per rimarcare forse il distacco che l’opera tenta di compiere dai canoni pi� tradizionali della narrativa di genere, prendendo solo ci� che serve a raccontare la propria
storia, senza morti nel primo capitolo �perch� altrimenti non si va avanti a leggere�, senza commissari che indagano �perch� almeno il lettore si rassicura� e senza la necessit� di spiegare tutto a tutti
�perch� se no la storia non � completa�.
�Bambole perdute� � un libro da prendere cos� com’�, approfittando del talento e dell’abnegazione dell’autore per leggere una storia che si evolve e si involve a suo rigoroso piacimento, senza far rimpiangere ai lettori gli intrecci pi� tradizionali.