Lucia – Bernard Minier



Bernard Minier
Lucia
Baldini + Castoldi
Compralo su Compralo su Amazon

Fedele ai suoi incubi, Bernard Minier inizia la sua trama con una di quelle scene dantesche che ama tanto: Cristo sul calvario,  sferzato dalla pioggia, sanguinante in cima a un’ altura.
E per scoprire il suo nuovo romanzo e la sua nuova eroina, ci invita ad attraversare i Pirenei, in direzione della Spagna. Poi con un incipit da paura ci accoglie a  notte fonda mentre  un drammatico  temporale infuria sulla città.  Poco lontano su una collina, un uomo nudo e a braccia tese si guarda morire sulla croce a cui è stato barbaramente incollato.
Più tardi, mentre la pioggia continua a lavare  il suo sangue, la Scientifica è già arrivata e al lavoro: perché quell’uomo crocefisso non è uno qualsiasi, è un  agente dell’Uco (unità d’élite della Guardia Civil),  della  Guardia Civil di Madrid.
La tenente Lucia Guerrero fa onore al suo nome: infatti è una vera guerriera. Lei,  combattente  coraggiosa ma  sempre refrattaria alle regole,  è giunta  sul posto appena in tempo  per veder morire  il suo collega e amante: Sergio Castillo Moreira.
Perché una spaventosa messa in scena di quel genere? Chi può aver commesso un delitto così atroce?  E poi perché lui Sergio Castillo Moreira e non qualcun altro?
Ci sarebbe un testimone, fermato  poco lontano dalle forze dell’ordine, o  è lui l’assassino? Ma come servirsi e arrestare qualcuno che addirittura si dichiara colpevole ma è  affetto da un mostruoso disturbo dissociativo della personalità che lo rende impunibile?
Possibile che  invece  questo orrendo delitto  sia collegabile ad almeno tre crimini , tra cui  il più antico risale a circa trent’anni prima, finora rimasti sconosciuti , (distanti sia cronologicamente che geograficamente),  che sarebbero stati  portati alla luce da un  programma sperimentale assolutamente innovativo, controllato  da un team studentesco dell’Università di Salamanca?  Un programma, il software, DIMAS,  sviluppato sotto la tutela professionale di un illuminato docente,  il professore Salomon Borges? 
Per la cronaca, questo famoso software non esiste in Spagna, il che è una vergogna per la Guardia Civil spagnola.  Mentre d’altro canto, strumenti e programmi simili sono già in dotazione ad alcune forze di polizia (ViCAP per l’FBI, SALVAC in Canada e Francia).
Questa applicazione dell’intelligenza artificiale messa a punto per la criminologia, la prima volta nel paese, parla chiaro: i diversi omicidi sarebbero stati  ispirati ai dipinti rinascimentali o barocchi, a loro volta ispirati alle  Metamorfosi di Ovidio. Dipinti  gravati della brutalità, dell’invidia e dal desiderio  di vendetta degli dèi greci e romani. La  colla, sempre utlizzata nelle  tragiche  messe in scena, sarebbero il fattore  che accumuna tutti i diversi casi.
L’ “assassino della colla” dunque  e quello “delle metamorfosi” potrebbero quindi essere la stessa  persona? Qualcuno, una specie di mostro perverso, che sarebbe tornato dal passato per ricominciare a uccidere. O dispone di complici?
E il  tutto è affidato alle  spalle e all’intuito di Lucia, donna e poliziotta  volitiva ma che dietro l’apparenza cela anche alcune  debolezze: quali il senso di colpa per la morte del fratello minore e l’esistenza di un figlio adorato (è divorziata) a cui sente di non  dedicare abbastanza tempo. La strada da percorrere  tuttavia per riuscire a  sbrogliare il caso  e fermare il diabolico killer sarà lunga, molto lunga e tutta in salita.
Con questo romanzo, Bernard Minier, una storia dall’architettura narrativa impeccabile e di ottima lettura, ci regala un thriller avvincente, da cui sarà difficile staccarsi. Una trama serrata per un’indagine che condurrà Lucia Guerrero dai sotterranei bui della facoltà di giurisprudenza alle piccole strade acciottolate, sempre scarsamente illuminate, passando a fianco delle sagome gotiche delle cattedrali, senza dimenticare i portici di Plaza Mayor, fino a raggiungere  Salamanca,  per poi attraversarla al fianco dei personaggi,  e arrivare a  scoprire tutti  gli aspetti più sinistri dell’umanità.
Un inseguimento lungo  gli inquietanti corridoi di una delle più antiche università d’Europa; un’immersione tra i neri  fantasmi in uniforme di questa Spagna degli anni ’70. Dove il senso del sacro e del religioso si fondono con le forze del male. Dove i torbidi segreti del passato emergono, sotto lo sguardo impietrito delle statue di Isabella la Cattolica, di Pizarro e di Cortés.  Ma a conti fatti più che un’ambientazione o una speciale atmosfera, “Lucia” ci rammenta  addirittura interi capitoli  della storia spagnola.
Più che un romanzo dark,  intriso di cupo violenza, dunque  è  il  thriller d’atmosfera  ciò  che maggiormente  apprezziamo nella narrazione,  leggendo capitoli su capitoli  con  la suspense sempre ben distillata durante tutta  l’indagine.
Naturalmente poi il lato oscuro, indispensabile in  ogni thriller, brillante e coinvolgente, non viene mai   trascurato. E come in ogni thriller che si rispetti , la trama regala diversi colpi di scena, alcuni dei quali francamente del tutto  inaspettati.


Patrizia Debicke

Potrebbero interessarti anche...