La maledizione dei cerchiai



brunacci
La maledizione dei cerchiai
creativa
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Da Agata Christie con Poirot ed Hastings a Conan Doyle con Holmes ed il fido Watson la letteratura č piena di esempi in cui accanto al geniale investigatore compare la spalla che ha lo scopo di accentuare ancora di piů l’acume ed il fiuto del detective.
Entra in questo tipo di letteratura anche Gianni Brunacci che inventa una coppia assortita un po’ per caso, ma che si completa a vicenda e diverte il lettore; e forse č la parte piů godibile del libro.
L’ispettore capo Gianluca Bacci si trova a Raggiolo per un periodo di riposo, ma rimane coinvolto nella morte della giovane Maria Pia. La morte non č perň naturale e il sospetto che la ragazza sia una strega, insieme alla sua migliore amica e ad una misteriosa professoressa, pone numerosi interrogativi.
Le indagini vanno a rilento per la nota riservatezza degli abitanti del piccolo borgo, descritto benissimo, e tutto si infittisce con la morte della persona che ha trovato il primo cadavere.
Tutto il libro rimane sospeso tra la differenza di comportamento dei raggiolesi e le situazioni, anche umoristiche, dei due poliziotti. La leggibilitŕ e fluiditŕ della storia fanno perdonare le piccole incongruenze che si possono trovare, soprattutto verso la fine.
Aspettiamo quindi la prossima prova: i due protagonisti pretendono un seguito alle loro avventure e l’autore non puň non ascoltare il loro grido. (stefano favaro)

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