Risolviamo omicidi – Richard Osman



Richard Osman
Risolviamo omicidi
Feltrineli
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L’impegno con i lettori a lasciare meno indizi possibili, dichiarato sin dalle prime pagine dal deus ex machina delle azioni criminali, che si nasconde dietro il nome fittizio di Francois Loubet e comunica come un gentleman grazie a ChatGpt. Al centro del romanzo, i misteriosi omicidi di influencer. Dall’altra parte della barricata, una bizzarra squadra di investigatori per necessità, collegati all’agenzia di protezione di Vip “Maximum Impact” e intenzionati a scoprire chi c’è dietro gli assassinii e, soprattutto, tenta di incastrarli o ucciderli.

La nuova sfida di Richard Osman, ex conduttore e autore della BBC balzato all’attenzione internazionale con Il Club dei delitti del giovedì, si intitola Risolviamo omicidi (Feltrinelli) e promette colpi di scena sin dai primi capitoli.

La protagonista è la super performante Amy Wheeler, che vediamo in un’isola privata al largo della Carolina del Sud per proteggere la ricca scrittrice Rosie d’Antonio, minacciata da un magnate russo che non ha gradito riconoscersi in un suo romanzo. Tutto filerebbe liscio, con le battute scoppiettanti tra le due donne a intrattenerci, se nelle vicinanze non si svolgesse l’omicidio di un influencer, divorato da uno squalo. Amy, curiosa sino al midollo, scopre che la vittima era tutelata dalla stessa agenzia per cui lavora. La coincidenza non la convince, anzi, la spinge oltre ma la mette nei guai, dando vita a un perverso meccanismo animato dal dubbio: chi uccide chi? Per fortuna al suo fianco si schiera l’intraprendente suocero ed ex poliziotto Steve, che sfodera tutte le sue imprevedibili arti per difendere le due donne minacciate e scoprire insieme il famigerato mandante di tutto e, soprattutto, il suo movente.

Risolviamo omicidi è, in sostanza, un giallo dai connotati noir e un po’ cozy, nel senso che dialoghi frivoli, irriverenti e scoppiettanti si combinano con preoccupazioni, minacce, delitti, caccia all’assassino e fughe per salvarsi la vita. Un black humour di matrice inglese rende caratteristico lo stile narrativo, sia nei sipari del misterioso Francois Loubet, sia nelle conversazioni graffianti e talora surreali tra il trio di personaggi che investigano e scappano allo stesso tempo. La trama è resa avvincente da colpi di scena e da battute ironiche, quasi da sit-com:

Qual è il problema qui, capo?” interviene Steve. È il momento di dare prova del suo valore. “Da uomo a uomo, lascia stare le donne.”

“Gli anni settanta al telefono per te, Stevie”, lo canzona Rosie. “Dicono che rivogliono indietro i loro stereotipi.”

“Lei sembra un assassino,” continua Amy. “Io ne conosco tanti di assassini.”

“Io non sono un assassino,” scandisce Nelson, con un tono di voce molto ragionevole. “Io sono un criminale professionista e un politico”.

Nella trama gialla e d’azione ritroviamo, pertanto, toni brillanti da commedia degli equivoci. Fa piacere sapere che questo sarà solo il primo libro di una serie che Richard Osman dedicherà alla curiosa squadra denominata, non a caso, ‘Risolviamo omicidi’.

Monica Sommacampagna

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