Dopo “La luce delle stelle”, pubblicato nel 2024, arriva la seconda indagine per l’astrofisico Gabriele Stelle che è anche la seconda prova letteraria nel genere “giallo” per l’autrice, Licia Troisi, consacrata regina del fantasy da vent’anni.
Sempre più tormentato dalle sue voci interiori, avviluppato in una sindrome dell’impostore onnicomprensiva, innamorato in cerca di conferme da parte della sua fidanzata lontana, Gabriele partecipa ad un convegno di astronomia in Finlandia e si trova, suo malgrado, coinvolto in un altro omicidio. Questa volta la dinamica dei fatti sembra chiara, il presunto colpevole viene subito individuato e arrestato… Ma sarà proprio così?
Accanto al dottor Stelle indaga Alessia, la giovane laureanda che gli è stata affidata dalla sua Capa, idealista e fin troppo intraprendente, che alla versione ufficiale dei fatti non crede neppure per un minuto.
Riuscirà Gabriele a risolvere l’enigma prima della fine del congresso? E a salvare la sua storia d’amore in crisi? L’entusiasmo di Alessia avrà la meglio sull’ansia del suo “prof”? Ma soprattutto: riusciranno entrambi a sottrarsi al fiume in piena delle chiacchiere del collega Matt, il più pettegolo dei pettegoli?
Licia Troisi ci guida nei retroscena del complesso mondo della ricerca scientifica con una trama avvincente e mai banale, popolata di personaggi geniali e imperfetti, adorabilmente umani nelle loro nevrosi. (Alzi la mano chi non ha mai avuto di ché litigare con una vocina interiore antipatica, impicciona e svalutante…)
“Uscimmo a riveder le stelle” non è soltanto un’ottima occasione per ritrovare i personaggi e le atmosfere dell’osservatorio astronomico per chi li aveva già amati nella loro prima indagine – o farne la conoscenza -, è un romanzo completo che scorre piacevole e finisce subito come una bibita fresca d’estate.
La storia si sviluppa con una narrazione incalzante, pervasa da un senso dell’umorismo sottile ma capace di lasciare aperta nel lettore una sequenza di domande su quali davvero siano le dinamiche che dominano un settore come quello della scienza che dovrebbe essere volto esclusivamente al progresso e al bene comune.
Non resta, dunque, che partire per questa avventura, per aspettare con Gabriele e Alessia l’arrivo dell’aurora boreale e la svolta nella soluzione del mistero (e, almeno in parte, delle loro vite), ricordandoci che qualche volta il cielo sa stupirci e rivelarsi più rosa di quanto avessimo potuto immaginare.