Pupi Avati. Fra la via Emilia e il Midwest . Quinta puntata

downloadNel 1994 Pupi Avati scrive e dirige un film ambientato in America, L’amico d’infanzia.
Arnold Gardner è un giornalista cui il destino ha riservato un’importante opportunità: sostituire il collega Duncan McKay alla conduzione di un popolare talk-show. La prima puntata è un vistoso successo ma la gioia di Arnold è di breve durata perché fra gli spettatori c’è stato anche Eddie Greenberg, suo amico d’infanzia, che si sta spegnendo per una malattia allo stato terminale. Roso dalle sofferenza e dall’odio per colui da cui si sente abbandonato, comincia a tormentarlo con messaggi e telefonate per rivangare un torbido segreto che li lega da anni: lo stupro che commisero ai danni di Muriel, la ragazza che poi Eddie sposò. Poi Greenberg passa ai fatti ammazzando una donna, un uomo e ferisce gravemente il padre di Arnold, ricattando quest’ultimo: continuerà a mietere vittime innocenti finché l’ex-amico non confesserà pubblicamente le proprie colpe. Arnold lo farà in diretta televisiva ma solo per permettere alla polizia di individuare il rifugio di Eddie, che si ucciderà prima di essere catturato.
Eddie sopprime il suo cane e poi sta per rivolgere l’arma contro di sé, quando vede apparire sullo schermo televisivo il volto di Arnold. Lo riconosce e desiste dal proposito suicida: ha qualcos’altro da fare, presto e bene, prima di morire: vendicarsi dell’amico d’infanzia. Insomma, un assassino pericolosissimo perché non ha nulla da perdere, nemmeno la vita, che gli sta sfuggendo via rapidamente, in mezzo a sofferenze acute alleviate sempre più a stento da dosi massicce di morfina. Un film con una struttura ciclica, che inizia e finisce sulle note del preludio del Parsifal, che accompagna il matrimonio di Muriel e Eddie, il 23 maggio 1971, e sconvolge definitivamente Arnold, quando assiste al filmato in videocassetta girato dall’amico d’infanzia. Il quale parla a fatica, con voce roca e rantolante, ma stavolta non artefatta da qualche marchingegno come nei consolidati stilemi del thrilling, ma logorata dalla malattia. Parallelamente, tensione nervosa e forse un barlume di rimorso appannano la consueta, energica lucidità di Arnold. Plausibile, se Eddie arriva ad ammazzare Myers, un amico di Arnold, e a gettarne il cadavere nel cassone dell’acqua, perché dal rubinetto del giornalista sgorghi sangue! Quando l’assassino è individuato dalla polizia, decide di suicidarsi, consapevole di aver costretto l’amico d’infanzia ad ammettere le sue colpe.

Enrico Luceri

Potrebbero interessarti anche...