Il tallone del killer – Alessandro Robecchi



Alessandro Robecchi
Il tallone del killer
Sellerio
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Con il suo humour irresistibile, Alessandro Robecchi ci spiega fin da subito che il Biondo e Quello con la Cravatta si erano già affacciati sulla scena in Questa non è una canzone d’amore (2014), il primo romanzo con protagonista Monterossi, per poi riapparire qua e là in qualche racconto. Insomma, esistevano già e, quatti quatti, vivevano di vita propria, relegati in un angolino.

Ma al giorno d’oggi viviamo tempi grami, e pare che soprattutto ci sia un gran bisogno di ridere, di ridere comunque e a ogni costo. Così Robecchi ha deciso di ripescare quei due personaggi, dare loro una spolverata e rimetterli in pista. Gli è sembrato il momento giusto per scrivere un romanzo tutto loro, in cui diventassero protagonisti assoluti.

Ma come fare? Come far funzionare in un romanzo lungo due personaggi che non hanno nemmeno un nome proprio, solo due soprannomi? Beh, no, così non si poteva andare avanti. Ci voleva per forza una connotazione più precisa per identificarli. E allora, tirando fuori il classico coniglio dal cappello, Robecchi si è inventato un escamotage: la necessità, per chi lavora in certi settori, di usare costantemente identità e documenti falsi. Problema risolto. Ora potevano disporre di nomi e cognomi per ogni nuova occasione.

Ma non solo: a uno dei due ha regalato una vita da scapolone, all’altro addirittura una famiglia, con moglie e figlio. Et voilà, il gioco era fatto. E da qui parte Il tallone da killer.

Questa volta, lasciateglielo dire – e lasciatelo dire anche a me: Robecchi ha scritto per loro una commedia brillante. Ma nera, anzi, nerissima. Ambientata, come sempre, a Milano – città cattiva come sempre – e interpretata da due killer professionisti di alto livello, sempre pronti con la battuta.

Come ha dichiarato pubblicamente (ho i testimoni!): “Il fatto che si rida un po’ non esclude che qualcuno finisca male. È la vita, no?”. Ha poi spiegato che uccidere, nella realtà, non è così facile come nei romanzi. Tante cose possono andare storte. Basta un imprevisto, un contrattempo: è un lavoro difficile, che richiede massima professionalità.

Perché quando si uccide per mestiere, bisogna saperlo fare. Ed è altamente sconsigliabile improvvisarsi. Anche perché bisogna fare i conti con la concorrenza – magari sleale, cialtrona, che lavora a prezzi stracciati. E poi ci sono le insidie e le problematiche del mercato: spese di gestione, sicurezza sul lavoro, fornitori (che spaziano da “orecchie” in polizia a esperti informatici), fino all’uscita di cassa più consistente, quella per la sicurezza: documenti super, schede telefoniche irrintracciabili e le migliori armi sul mercato.

Insomma, per restare competitivi, bisogna salire di gamma. Chiedere di più. E cominciare ad ammazzare i ricchi.

Il nuovo incarico che viene loro proposto rappresenta proprio questa occasione: il salto di qualità. Un’occasione perfetta anche per chiudere con la vecchia gestione aziendale.

Serena Bertamé, una donna bella ed elegante, vuole morto il suo amante, Andrea De Carli: padre naturale di suo figlio, supermilionario della finanza internazionale, che vive tra Londra e Milano in ambienti dorati dove si mescolano con disinvoltura fondi d’investimento e realtà moralmente discutibili.

De Carli l’ha ingannata con false promesse di matrimonio, per poi tirarsi indietro e sfarfallare con giovanissime starlette, minacciando persino di escludere il figlio dall’eredità. Bisogna agire, e farlo in fretta.

Non è la solita musica: il compenso, molto alto e accettato senza battere ciglio, comporta un adeguamento delle tariffe per i nostri eroi. La cliente pare l’ideale per rilanciare l’agenzia con stile.

Riscosso l’anticipo, però, arrivano i problemi. Gli imprevisti. Gli ostacoli. In una giostra movimentata e pericolosa, densa di ambiguità, si susseguono colpi di scena, incidenti, peripezie e scossoni in netto contrasto con le fastose ambientazioni di un mondo extra-lusso.

Con la sua voce inconfondibile, il suo stile ironico e raffinato, Robecchi mette in scena due personaggi minori e regala loro un’avventura con i fiocchi. Un noir diverso, anticonformista, capace di mescolare commedia e tragedia, indagine e malinconia, scetticismo e denuncia sociale. Un gioco di equilibri in cui i confini tra bene e male si fanno sempre più sfumati.

E ora? Come la mettiamo con il Biondo e Quello con la Cravatta? Come farà Robecchi a nasconderli di nuovo?

Patrizia Debicke

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