Dopo diciotto mesi in galera da innocente, Guido Sereni ha ottenuto la licenza di investigatore privato per intercessione di due amici, un poliziotto e un avvocato. Il suo primo caso riguarda una giovane vedova (non troppo inconsolabile) che non accetta le conclusioni degli inquirenti sull’omicidio del marito. Sereni indaga con le incertezze, le goffaggini e la fortuna del principiante, ma presto si rende conto che il suo senso etico gli impedisce di fare ci� che altri si aspettano da lui. Per esempio ignorare la verit�.
Il libro, scritto negli anni 90, risente molto del clima italiano, e milanese in particolare, di quegli anni. Vediamo infatti tangentopoli farsi strada all’interno del libro; prima come causa principale dell’omicidio e dopo come elemento di contrasto a Sereni che non � tipo da farsi comprare.
In questo libro troviamo tangenti, morti e sesso; sembrerebbe un trio avvincente mentre in realt� il tutto � legato da una trama approssimativa in cui l’azione si svolge soprattutto in base ai colpi di fortuna che l’investigatore principiante riesce a sfruttare. Solo lui per�, perch� il lettore si trova spesso spiazzato e non c’� modo di trovare il reale collegamento tra i fatti.
Una domanda mi sono posto mentre leggevo il libro: perch� � cos� importante che il detective sia stato in galera ingiustamente? Forse un richiamo a Scerbanenco?