Quattro amici al bar, Curzio, Umberto, Enzino e Vittorio; quattro chiacchiere alla buona, qualche bicchierino, ricordi tristi e allegri e…la vicenda è pronta a prendere il via.
Milano, colta nei suoi bellissimi scorci periferici, lontana dai moderni grattacieli e dalle vie della moda e della movida, è lo sfondo ideale per questa storia. Così, oltre all’Ortica da cui il titolo, ripercorriamo le zone della nostalgia: Gratosoglio e la Parrocchia di San Barnaba, via Melchiorre Gioia, largo Murani, via Mangiagalli, via Baldinucci, via Porpora, via Spalato, via Pacini, le strade della vecchia Isola…in un percorso tra freddo, nebbia e ricordi.
Già, perché spesso sono i ricordi a fare da filo conduttore. Ognuno dei quattro amici ha infatti qualche segreto, piccolo o grande, da condividere. O da nascondere.
Enzino Marulli, il più giovane del gruppo, guardia giurata notturna, è quello che in milanese si chiama un paolotto. La sua vita è tutta concentrata e vissuta all’oratorio del Gratosoglio, tra allenamenti delle squadre di pulcini, serate canore e…amori impossibili e un impossibile desiderio di paternità.
Curzio Malanotte di figli, invece, ne ha quattro: due maschi e due femmine, da due donne diverse. I tre avuti dalla prima moglie sono ormai adulti e indipendenti, vivono la loro vita, fanno le loro scelte e l’unica a mantenere contatti con lui è Marzia; l’ultimo di soli tre anni, frutto di una toccata e fuga, vive con la madre e vede il padre solo attraverso le videochiamate giornaliere. Curzio ritiene, riguardo alle donne e al sesso, di aver già fatto la sua parte.
Umberto Rossi, ferroviere in pensione, sposato con Arlyne, un’ex prostituta nigeriana da lui riscattata, non ama festeggiare i compleanni. Preferisce trascorrerli in sordina. E c’è un perché, che lui fa fatica a raccontare agli altri.
Vittorio Musante è il quarto al tavolo de La Balera: commissario originario di Agrigento, amante della buona tavola e…geloso di Eugenio Saccardi, commissario neopromosso, rampante collega, insopportabile. Grazie alle sue conoscenze, Saccardi può sperare in una carriera migliore, e più veloce, di quella di Musante al quale non resta che farsene una ragione.
È Umberto, nella passeggiata notturna con Togliatti, il suo amato cane, a trovare il primo cadavere/non cadavere/ persona ferita sanguinante a terra: il tempo di tornare a casa, prendere il cellulare, come sempre dimenticato, chiamare il 113…e il corpo voilà, è spartito.
La storia procede tra obitori, analisi autoptiche, indagini genetiche, Marzia Malanotte finita, per amore, in un giro di latinos, trans e bi sessuali, travestiti…sedute con un’affascinante sensitiva amica di Curzio…per intrecciarsi con un’altra vicenda, lontana nel tempo, nello spazio ma non nel cuore di Umberto.
Così, pagina dopo pagina, veniamo a scoprire il perché Umberto non vuole festeggiare i suoi compleanni e siamo catapultati nel passato, alla ricerca delle tracce della morte di una giovane madre single e, forse, di un serial killer sfuggito alle maglie della giustizia.
Il brivido e la suspence sono assicurati, come pure i sorrisi e i momenti di buonumore.