La seconda indagine di Loriano Zaccari regala lo status di seriale al personaggio ideato da Federico Bonati, mantovano residente in Trentino che con questo secondo lavoro edito da Affiori ha dato seguito a quanto di buono promesso con l’Occhio del falco. “Influencer” è una storia che mette in contrapposizione i manipolati e i manipolatori in un contesti in cui gli uni diventano inevitabilmente gli altri.
Tutto parte dal ritrovamento del corpo di Ludovica Zortea, ex reginetta di bellezza e influencer di professione: senza vita nei pressi di un ponte sul torrente Ragaiolo a Bagni di Rabbi. Delle indagini se ne incarica il vicequestore Clara Neccini mentre il giornalista Loriano Zaccari (ex caporedattore de Il Messaggero a Roma, costretto a riparare in Trentino per rifarsi una vita professionale da collaboratore interno del quotidiano locale) ne deve seguire gli sviluppi per l’Eco di Trento, cercando di trovare un precario equilibrio tra la nuova storia d’amore con la bresciana Alessia conosciuta in Romagna, il fallimento del suo matrimonio con Marta nella sua Apocalisse romana e l’attrazione mai pienamente vissuta per la vicequestore Neccini.
L’intuito di Loriano porterà la Polizia sulle tracce dell’assassino (non senza aver affrontato prima una serie di danni collaterali non irrilevanti): un omicidio generato in quel sottobosco di non comunicazione che spesso viene rappresentato dai social network, dove un sorriso, un emoji, un like possono alimentare passioni, sgretolare sicurezze, scatenare violenze. Non senza colpi di scena, Loriano si ritroverà come gli accade spesso a mettersi in gioco in prima persona per arrivare per primo non solo alla risoluzione del caso ma anche alla sua pubblicazione sui media locali, personale e ciclica rivincita su un settore che non sempre fa della meritocrazia il proprio asse portante.
Sullo sfondo della vicenda, ambientata nell’apparente tranquilla, ordinata ed efficiente montagna trentina, continua però a vivere la torbida logica dei giochi di potere politici che anni fa avevano allontanato il vicequestore Clara Neccini da Roma, luogo dove lei poter tornare a lavorare.
In attesa di scoprire che ne sarà di Loriano e Clara, Bonati regala un affresco del Trentino decisamente gradevole, con personaggi mai banali, a loro modo unici, capaci di uscire dagli schemi sacrificando spesso la propria etica nel nome di una giustizia superiore.