L’Heybuckle è un collegio prestigioso frequentato da studenti altolocati e altezzosi. Jesminder Choudhary in questo ambiente è come una mosca bianca, lo frequenta soltanto perché ha vinto una borsa di studio. È una semplice e timida ragazza dalle origini indiane che proviene da una famiglia modesta e che ha passato i primi anni della sua vita in una villetta del nord di Londra. Inserirsi nel contesto snob di questa scuola è per lei molto difficile, l’orda di ragazzi viziati e cattivelli che la circonda le rende la vita davvero parecchio dura.
“Potevo fare qualsiasi cosa, essere simpatica quanto volevo, ma tutti gli altri mi avrebbero sempre considerato la ragazza povera, il caso umano della Heybuckle.”
La sua unica amica è Clementine-Tangerine Briggs, si erano conosciute in sala mensa durante uno dei primi giorni di scuola, in un momento in cui Jess mangiava tutta sola in preda allo sconforto, desiderando soltanto di poter andare a casa. Quel giorno Clem si era seduta a pranzare accanto a lei e aveva iniziato a chiacchierare animatamente del più e del meno, come se si frequentassero da sempre. E fu così che divennero migliori amiche.
“Non riuscivo a credere che avesse scelto proprio me, quando poteva frequentare chi voleva. […] Quando finalmente mi ero sentita a mio agio, avevo cominciato a risponderle con frasi di senso compiuto. Lei mi aveva sorriso e da quel momento eravamo diventate inseparabili.”
Nelle prime pagine di This book kills, quindi, conosciamo Jess, la narratrice della storia che inizia ad interagire con i vari personaggi, tra cui troviamo la terribile Millie, una ragazza perfida e acerrima nemica di Clem. Le due si contendono Hugh, il bello della scuola che, però, fa il doppio gioco. Difatti, frequenta da tempo Millie, ma esce anche con Clem, alimentando così l’odio tra di loro. Questo personaggio maschile non è semplice da classificare perché per qualcuno è il classico rubacuori, per altri è un cattivo ragazzo e per qualcun altro, invece, è una delle persone migliori mai conosciute.
La trama entra nel vivo quando il cadavere di Hugh viene ritrovato nel bosco e Jess riceve un sms in cui l’assassino la ringrazia per avergli dato l’ispirazione per l’omicidio. Difatti, le modalità adottate sono identiche a quelle rappresentate da Jess in un racconto scritto per un compito in classe insieme alla sua compagna Summer.
“Grazie per l’ispirazione. Senza di te non avrei mai potuto uccidere Hugh.”
Chi ha ucciso il povero Hugh Henry Van Boren? La Polizia tergiversa e non indaga come si deve, perché? Il club Regia, la società segreta della scuola, c’entra qualcosa con la morte del ragazzo? A sondare il terreno compare anche Andy Willet, un investigatore privato che fa mille domande e che è stato ingaggiato dai genitori di Hugh nel tentativo di fare chiarezza sulla morte del figlio. Alla fine la vera indagine verrà condotta da Jess, prima di tutto per scagionare se stessa, insieme a Clem e con la collaborazione di alcuni altri studenti.
This book kills è un romanzo che non presenta particolari scene cruente ed è quindi una lettura che, ad avviso di chi scrive, può essere adatta ad un pubblico giovane che si approccia alle prime avventure thriller. Il contesto, difatti, è molto adeguato, perché i giovani personaggi sono il fulcro della storia e gli adulti fanno da sfondo. È molto interessante la scelta di incentrare il POV su Jess, che ci racconta la storia scrivendola su un quaderno, come una sorta di diario.
Tutte le vicende si svolgono nel collegio e le conversazioni tra i protagonisti sono molto semplici, comprensibili e scritte con un dialogo diretto informale, fresco e divertente. Per un lettore più maturo, probabilmente, la storia potrebbe risultare un tantino leggera, anche considerato che la svolta vera e propria si inizia ad intravedere oltrepassando la metà del racconto. Non manca anche una punta di romance che, considerati gli sviluppi della storia, è pertinente senza risultare stucchevole.
La scrittura di Ravena Guron è priva di complessità e questa caratteristica conferisce al testo molta scorrevolezza. Inoltre, scegliere di raccontare la storia attraverso capitoli piuttosto brevi, dà modo anche a un lettore adolescente di non stancarsi. L’intreccio della trama è ben costruito, riesce a destare stupore e, nonostante non si respiri la classica suspense ansiosa dei grandi thriller, i colpi di scena non mancano, tant’è che le sorprese arrivano proprio negli ultimissimi capitoli.
L’autrice tocca diverse tematiche, ci ricorda come l’ambiente scolastico sia una piccola società in cui bisogna mantenere alta la guardia e, per rimanere a galla e non farsi inghiottire da un certo tipo di squali, è fondamentale essere forti di carattere. La tematica del bullismo è molto incisiva in This book kills e lo si percepisce sin dalle prime pagine in cui conosciamo una protagonista che parte svantaggiata solo per la sua etnia e a causa della situazione sociale della sua famiglia. Ma non solo, il romanzo punta i riflettori anche sulla corruzione e su chi, nascondendosi dietro ad una parete fatta di denaro, si sente in diritto di giocare con la vita degli altri.