Delitti di lago 8 – AA.VV.



AA.VV.
Delitti di lago 8
Morellini
Compralo su Compralo su Amazon

Quale legame sottile unisca il mondo del crimine d’autore all’atmosfera ovattata del lago, me lo sono sempre domandato.

La risposta non è semplice, ma il minimo comune denominatore credo si possa ravvisare nello scenario opalescente del paesaggio lacustre, dai tratti onirici e surreali che ben si sposano con il tema del crimine.

Non a caso è nata così l’ispirazione geniale che il lago dí Ginevra ha regalato alla giovanissima Mary Shelly, facendole partorire la favola del secolo. Un’atmosfera gotica, densa di richiami biblici e fervori scientifici, etico e filosofici che rappresentavano le grandi conquiste dello scorso secolo. Quelle che oggi si ha la sensazione che ci siano sfuggite di mano.

Di certo c’è che il tema della morte che ben si lega all’archetipo altrettanto femminile, (statico, circolare e concavo) delle gelide acque del lago che nel loro ventre tutto celano, come un’enorme e inquietante coperta di Linus.

L’antologia Delitti di lago edita da Morellini, oggi alla sua ottava edizione, è la piena conferma di questa percezione, rinsaldando più che mai l’antico connubio tra le “chiare, fresche dolci acque” e “la fatal quiete”. 

La peculiarità di questi racconti colpisce nondimeno perché – al di la’ delle solite aspettative- solo in minima parte ricalcano il collaudato filone gotico, presentando perlopiù un afflato quasi mediterraneo.

Sono quasi tutti casi che portano alla luce realtà rurali, piccoli borghi ameni che un tempo erano stati feudi nobiliari, con le loro ville, le chiesette campestri, i pollai e i freschi boschi.

Alcune storie confinano con l’avventuriero, parlando di pirati e di tesori nascosti dai contrabbandieri, altri sono immersioni in un Medioevo monasteriale, al sapore di Umberto Eco, inchieste nei veleni e nei decotti caserecci che si preparavano con pestello e sterco di gallina. 

Altri ancora ti portano per mano nel linguaggio segreto dei fiori, dove una rosa non conta solo per la sua bellezza, ma nasconde cento e più sfumature a seconda del codice sotteso al colore. Rosso, rosa e giallo: una relazione clandestina e passionale che genera la gelosia che conduce al crimine. 

C’è poi la riscoperta dei luoghi cari a Gadda, che nelle ville della Brianza custodiva i ricordi legati alla sua giovinezza e un carteggio segreto in cui si tratteggia un possibile finale al suo Pasticciaccio, notoriamente rimasto incompiuto. 

Annegamenti travestiti da suicidi, o forse reali incidenti che hanno travolto, per l’inesorabile forza del destino, anche i più esperti nuotatori? A volte il finale deve restare per forza sospeso sul filo del mistero. 

Sciogliere quel nodo comporterebbe infrangere una oscura, ma a modo suo equa, legge dell’equilibrio che non sempre ci è dato comprendere.

Finché le acque del lago resteranno impenetrabili, come la leggendaria nebbia dello Stige, quella magia ineffabile che le avvolge non avrà allora fine. 

Silvia Alonso

Potrebbero interessarti anche...