Gli eroi del noir

Con i personaggi detti “seriali” nel genere giallo e noir il lettore stabilisce un rapporto quasi affettivo, li vede mutare, crescere, sbagliare e consolarsi nei vari romanzi e si specchia nelle vicissitudini dei loro eroi di carta. Il progetto è ambizioso ma fattibile, attraverso alcuni richiami il più possibile pertinenti ai vari libri che li vedono protagonisti, costruiremo una biografia ragionata, o meglio un affettuoso ritratto. Analizzeremo l’Alligatore di Massimo Carlotto, Fabio Montale di J.C. Izzo, e infine Enrico Radeschi, nipotino letterario di entrambi. Queste pagine sono aperte a chiunque abbia suggerimenti da dare, ognuno di noi scorge lati caratteriali diversi nei personaggi che incontra nei libri. Quando il puzzle sarà completo ameremo ancora di più i nostri capolavori umani che solcano pagine fruscianti, ne sono certa, e ancora molto ci sarà da dire. Per gli appassionati questo spazio potrà essere motivo di confronto, per i “neofiti” del genere noir un punto di partenza per addentrarsi nel genere e restarne incantati come è successo a me. Su il sipario quindi, cominciamo con delle piccole citazioni che presentino i personaggi, ognuno di loro avrà poi lo spazio individuale che merita.

” …Svolgo piccole indagini per tutti quei legali che hanno bisogno di entrature nel mondo della malavita. Solo dietro compenso, naturalmente… trovarmi non era difficile perchè nell’ambiente chiunque era al corrente che ai concerti blues non mancavo mai…dalla galera sono uscito sanza più voglia la voglia di cantare e suonare. Mi va solo di ascoltare. e di continuare a bere. Ormai solo calvados, tutto ciò che mi rimane di una donna perduta in Francia…” La verità dell’alligatore di M. Carlotto

“…Forse si ero un emarginato. Sempre più scollato dalla realtà. Attraversavo Marsiglia senza vedere più niente. Conoscevo solo la sua sorda violenza e il razzismo a fior di pelle. Dimenticavo che la vita non è solo questo…Era dopo l’amore che in me tutto crollava. Che non davo più. Che non sapevo più ricevere. Dopo l’amore, ripassavo dall’altro lato della frontiera, di nuovo. In quel territorio dove ho le mie regole, le mie leggi, i miei codici. Idee fisse, da stronzo. Dove mi perdo. Dove perdevo le donne che ci si avventuravano”. Casino totale di J.C. Izzo

“… Il vice questore Loris Sebastiani era un bell’uomo sulla quarantina, brizzolato, sempre in giacca e cravatta. Sbirro tutto d’un pezzo, donnaiolo inveterato e grande esperto di vini…Sebastiani quando lo presentava(Radeschi ndr)a qualcuno, lo descriveva come un “giornalista free lance, ma anche un cervellone che si occupa di computer e di una rivista on line “Milanonera”…Enrico era quanto di più lontano ci potesse essere da un maniaco compulsivo. L’unica patologia certa di cui soffriva gli era stata diagnosticata dalla sua ex fidanzata, Cristina, all’epoca studentessa di psicologia…la legge dei piccoli numeri, in cui si sostiene che alcuni individui tendono a confondere ciò che è possibile con ciò che è probabile. Quando, ad esempio, un evento si ripete anche solo per due volte, ai loro occhi diventa statisticamente significativo, al punto da sentirsi autorizzati a trarne delle conclusioni. L’applicazione radeschiana della medesima si riduceva a strampalate elucubrazioni mentali.” Niente baci alla francese di Paolo Roversi

Alessandra Anzivino

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