Ecco in Italia Windsor Horne Lockwood III, per tutti Win. Perché lui, alla fine, vince. E per farlo non è abituato a farsi troppi scrupoli di coscienza. Harlan Coben sbarca in Italia con “Win”, edito in Usa nel 2021 ma pubblicato solo quest’anno da Longanesi per i lettori italiani.
Un romanzo che ricalca perfettamente lo stile e l’organicità della produzione di Coben: protagonista indiscusso ovviamente è proprio lui, Win, rampollo di una ricchissima famiglia, abituato a vestire solamente abiti su misura, a frequentare esclusive e costosissime app di incontri per consumare sesso occasionale e a muoversi in elicottero per ridurre i tempi della mobilità ed evitare la condivisione di spazi e mezzi con altre persone. Cosa odia? Oltre a quello che secondo lui non è giusto, non tollera i mezzi pubblici, la grande distribuzione, il cibo takeaway, lo slang dei giovani e tutto quello che in qualche modo possa essere considerato popolare. L’esclusività è un culto che cura giorno dopo giorno fin nei minimi dettagli: un passato non troppo chiaro nelle fila dell’FBI, Win vive sostanzialmente cercando di mettere ordine in una società che di ordine a suo modo di vedere ne ha sempre meno. Per fare questo deve derogare alla legge? Non c’è problema. Deve spendere, pagare e offrire in qualche modo delle tangenti? Non è un problema né di etica né di possibilità economiche. Win è un investigatore che si ama profondamente o si odia visceralmente: determinato e dalle risorse illimitato, in diverse occasioni talmente snob dallo sfiorare la fastidiosità.
Al di là del livello di empatia che si intende instaurare con il protagonista, in ogni caso il romanzo di Coben cattura, coinvolge e colpisce nel profondo. Muove i primi passi dal ritrovamento di un cadavere in un appartamento di New York: un anziano trovato assassinato, accumulatore seriale che usciva di casa solo la notte ma che nel proprio appartamento custodiva un Vermeer di inestimabile valore oggetto di un furto (insieme ad un Picasso) subito proprio dalla famiglia di Win decenni prima. Il collegamento tra l’uomo trovato senza vita e un atto terroristico impunito avvenuto tanti anni prima convince Win ad indagare a fondo sulla questione. Un viaggio nel passato che lo porterà a far luce anche sulla propria famiglia, sul passato e sul presente di ogni membro salvo scoprire che, probabilmente, in una fantomatica scala di grigi, le differenze tra i buoni e i cattivi sono davvero molto risicate. Win apparterrà ai buoni? Un giudizio che spetta solamente al lettore in un finale che per ovvie ragioni porterà a riconsiderare ciò che sembra e ciò che è nel tentativo di mettere un ordine definitivo nella società moderna. Un mondo in cui etica e rispetto delle regole appaiono come mai dei valori con una labile presenza sullo sfondo della storia.