La biblioteca dei manoscritti perduti – Benito Olmo



Benito Olmo
La biblioteca dei manoscritti perduti
Newton Compton
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La protagonista di questo libro è Greta, che di professione fa la “cercatrice di libri antichi”. Partendo da Madrid per poi arrivare a Berlino, e poi a Roma, Breslavia, Cadice e di nuovo a Madrid, è alla ricerca dei libri perduti di una facoltosa famiglia spagnola. Che poi quei libri sono sì perduti, ma dapprima erano stati rubati alla famiglia dalle SS. Un destino comune a molte famiglie ebree dell’Europa, agli inizi della seconda guerra mondiale. Aiutata da un geniale bibliotecario berlinese, Oleg, che ha trovato proprio uno dei libri di quella famiglia nell’archivio dei libri perduti della Biblioteca principale di Berlino, Greta ha come braccio destro a casa Marla, che è un genio del pc e sa ritrovare qualunque informazione. 

Purtroppo i libri di quella famiglia che le ha commissionato l’incarico, non si riescono a trovare. E’ comunque bellissimo attraversare tutte quelle città e sentire raccontare da Oleg qual era il piano delle truppe tedesche per impossessarsi delle antiche biblioteche delle famiglie ebree, e anche della Biblioteca ebrea del ghetto romano. Ovunque vanno, Oleg e Greta rischiano però la vita, perché c’è qualcuno che è più interessato di loro a quei libri o a impedire a loro di ritrovarli. Inoltre vengono uccisi vari bibliofili dalla stessa persona che è sulle tracce di Greta e Oleg. L’unico ritrovamento che fanno è in un edificio diroccato e senza tetto nelle vicinanze di Breslavia, dove ormai i libri antichi che vi erano custoditi sono inutilizzabili.

A fare da angelo protettore ai due giovani c’è un personaggio misterioso, che è stato incaricato da Tellez, colui che ha fatto da intermediario fra Greta e la ricca famiglia spagnola. Il primo omicidio si compie addirittura a Berlino, dove Greta è appena giunta, e si tratta del bibliotecario capo di Oleg. Questi si era fatto irretire da un misterioso uomo d’affari che aveva dichiarato che uno dei libri che avevano trovato era suo. I libri di cui si accertava la proprietà venivano infatti inseriti in un file della Biblioteca di Berlino, consultabile da tutti. Il libro che Sebastian, il capo di Oleg, aveva con sé quando è stato ucciso, era una copia antica del Faust. Ovviamente, il libro non viene più ritrovato.  

Benito Olmo è molto bravo a intessere delle schermaglie psicologiche fra Greta e Oleg, timido e riservato il secondo, quanto lo è anche Greta che, per di più, non tollera di essere toccata da nessuno. 

Non aggiungo altro perché il romanzo, anche se parla di libri antichi, è pieno di adrenalina e appassionerà sia gli amanti dei thriller sia i collezionisti di libri. E attenzione all’ultimo davvero incredibile colpo di scena!

Raffaella Bianchi

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