Il bosco degli innocenti – Allison Gunn



Il bosco degli innocenti - Allison Gunn
Il bosco degli innocenti
Piemme
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La vita normale e tranquilla di una piccola comunità della Virginia viene sconvolta da eventi inspiegabili. Rachel, capo della polizia locale coinvolta nelle indagini, ha una drammatica storia alle spalle. Dopo la perdita prematura del figlio Aidan, avvenuta in tragiche circostanze, la sua vita è completamente cambiata e la donna annega il dolore lavorando senza quasi mai staccare. Il marito Finn, invece, trova nell’alcol l’unica consolazione per dimenticare quell’evento di cui si ritiene colpevole. Charlie, la loro figlia maggiore adolescente e ribelle come tutte le giovani di quell’età, morde il freno per poter ottenere spazi di indipendenza sempre maggiori, approfittando dei disaccordi dei genitori e insinuandosi nelle pieghe di quella relazione ormai distrutta. Lucy, la sorellina minore, scampata miracolosamente all’incidente nel quale è perito Aidan, dopo un periodo di incubi e paure sembra aver ritrovato la pace. Per i genitori, ormai disillusi, la bambina è una Luce che illumina il buio delle loro vite.

Allison Gunn ci guida alla scoperta della vita di questa famiglia, anomala per molti, troppi aspetti, e decisamente fuori luogo, per la sua promiscuità, all’interno di una comunità piccola e bacchettona come quella in cui vivono. Le foto di Rachel, pubblicate sui social anni addietro, che mostrano con chiarezza la sua bisessualità, rendono lei e la famiglia poco gradite e male integrate nel villaggio in cui si sono trasferiti per una promozione ottenuta da Rachel stessa.

Il ritrovamento di un cadavere, orribilmente mutilato, legato a un tronco di un albero del bosco, dà il via a una serie di eventi inspiegabili razionalmente sui quali Rachel tenta, tra mille ostacoli e diffidenze, di indagare. Il bosco con i suoi misteri, le sue voci, i canti di bambini perduti, sembra diventare metafora di una vita sbagliata, priva di innocenza. Le antiche leggende, che pure avevano indicato la pericolosità del luogo, mettendo in guardia il paese e i suoi abitanti, non sono state ascoltate, in quanto ritenute frutto di superstizione. Ora però, sembra che tutti i nodi vengano al pettine e il bosco, e la vita in essa custodita, si siano improvvisamente risvegliati.

A mano a mano che procediamo nella lettura, che ci avviciniamo sempre più a un incubo non spiegabile e comprensibile razionalmente, ci rendiamo conto che il bosco rappresenta, forse, qualcosa di oltre, qualcosa di altro. Il male, il senso di peccato, i pregiudizi di una società rigida si trovano riflessi in quel buco nero che impedisce il fluire della vita e divora tutto ciò che non è omologabile. Di incolpevoli, forse, esistono solo i bambini, che spariscono insieme alla loro innocenza, in un estremo tentativo di difenderla. Bambini che fuggono in un Altrove dal quale non fanno più ritorno.

Nella Nota finale, l’autrice narra la genesi del romanzo: nata e cresciuta nel Sud rurale, figlia di un pastore fondamentalista, Allison aveva assorbito i pregiudizi e le paure delle persone intorno a lei, arrivando a odiare il peccato che cresceva dentro di lei. Il bosco degli innocenti è nato in quei momenti di desolazione, nell’intreccio tra vergogna, shock per la maternità e gli orrori di un matrimonio tossico. Solo affrontando i demoni della sua vita, Gunn ha potuto voltare pagina. Trovando anche una medicina per curare i suoi mali. Per fuggire nel proprio Altrove privato.

Michela Vittorio

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