C’era una volta l’Italia: quella fatta di fame, di guerra, di bombe, di paura. L’Italia del 1943. Un Paese che adesso non c’č piů.
C’era una volta l’Italia: quella fatta di autostrade, lavatrici, frigoriferi, Carosello. L’Italia del 1963. Anche quella se n’č andata, sopravvive solo nelle vecchie foto di famiglia.
C’era una volta l’Italia: quella divisa tra lotta e carriera, quella squarciata dal terremoto d’Irpinia, dalla bomba di Bologna. L’Italia classe 1980. Sparita pure lei: seppellita da quintali di dissapori, ritirata in un cassetto. Dimenticata.
E c’era una volta un’Italia che non c’č ancora. L’Italia solipsista del 2025, ove le riunioni pubbliche non sono autorizzate, ove le signore di mezza etŕ assomigliano a Barbie chirurgiche e i ragazzi si fanno di memory crossing, il contrabbando di ricordi. Un’Italia senza memoria. Un’Italia che fa paura.
Walter Veltroni ha scritto il suo romanzo piů bello. Un libro che abbraccia ottant’anni di storia italiana. Di padre in figlio, il testimone della narrazione passa con naturalezza attraverso le generazioni, costruendo un quadro amaro e strepitoso che č l’immagine stessa del nostro Paese martoriato. Un’autentica Pastorale italiana.
