Florentino Abedes è un bravo poliziotto, un uomo onesto, un’anima sensibile. Nella Spagna franchista un personaggio del genere non è destinato ad avere vita facile, ma il suo ingegno investigativo e una buona dose di autocontrollo gli consentono di essere ispettore di primo grado alla Sezione Omicidi della brigata Indagini Criminali di Madrid. Siamo agli inizi degli anni Sessanta, negli altri paesi europei, dopo i totalitarismi che hanno condotto alla seconda guerra mondiale, è tornata la democrazia, ma in Spagna, il Caudillo Francisco Franco governa in modo autocratico il Paese, con la complicità delle alte gerarchie ecclesiastiche. In una nazione simile, è inaccettabile che un bambino possa essere ucciso, così, quando il piccolo Miguelito muore dopo una caduta da uno scivolo non è permesso indagare su una morte inizialmente sospetta, che verrà confermata come omicidio. L’ispettore Abedes, non accetta, però, di venir meno al suo compito primario di cercare la verità e con l’aiuto del filologo Camilo Blanco Pujol , caduto in disgrazia per le sue idee liberali, si mette alla ricerca di qualcuno che non è un semplice assassino, ma un mostro inimmaginabile.
Un thriller così coinvolgente come Crudele è la notte non può essere ulteriormente svelato, ma i personaggi e il contesto storico scelti da Jonvalli&Filistrucchi meritano un adeguato approfondimento. La Spagna di quegli anni, terrorizzata dall’idea del disordine popolare, identificato con le richieste di giustizia, economica e sociale, e con il bisogno delle necessarie libertà individuali, diventa lo specchio di ogni dittatura in ogni tempo. Se di norma un funzionario ottuso viene redarguito e censurato, nelle dittature viene invece elogiato e promosso, come vediamo nelle pagine del romanzo. Occorre obbedire, per non porsi domande, per sentirsi certi di una verità preconfezionata proveniente dall’alto. Si nega la corruzione, perché chi comanda è corrotto, si prega un Dio costruito su misura per i potenti, un dio che è la negazione di quello descritto nei Vangeli. Non a caso, nel romanzo troviamo Quino, un bambino che vede la Madonna: il finale rivelerà metaforicamente il rovesciamento di ogni valore, il male appare come bene, nascosto dal marcio che viene assunto come volere divino. Accanto all’ispettore Florentino, spicca la figura di Camilo Pujol: docente universitario, educatore, illustre filologo stimato e apprezzato in tutto il mondo libero e democratico. Nel suo Paese è diventato un paria, allontanato dall’università, emarginato dai colleghi, controllato dalla polizia, occhiuta contro gli inermi e cieca di fronte ai potenti. Nella nobiltà del suo comportamento, nella libertà interiore a cui egli non intende abdicare, nella lucidità del suo intelletto, il lettore può riconoscere la forza dell’umanità più autentica, che nessuna dittatura potrà mai piegare.
Crudele è la notte è dunque un libro che dimostra come anche la letteratura di genere possa trattare argomenti complessi e universali, stimolando riflessioni e pensiero critico. Come ben diceva il poeta Orazio, i due autori hanno saputo miscere utile dulci, intrattenere con cultura e intelligenza.