A sud dell’inferno – Claudio Giovanardi



Claudio Giovanardi
A sud dell’inferno
La lepre Edizioni
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Il tempo scorre all’indietro, i dialoghi sono eliminati, il flusso di coscienza si mischia con altri punti di vista in questo libro dalla struttura originale che ribalta abilmente le regole della narrativa: lo scrittore, esperto linguista, docente universitario, ha l’assoluta padronanza dei mezzi tecnici unita alla profonda conoscenza dell’animo umano, qui raccontato in molte sfaccettature, quanti sono i personaggi.
La struttura è divisa in quattro quadri di un atto unico, una storia disperata che parte dalla conclusione per arrivare agli antefatti, dagli effetti per arrivare alla causa, scendendo i gironi infernali della vita di Umberto e della sua famiglia. Il ritmo è veloce, la suspence forte, la storia si colora di tante tonalità di grigio e di nero, come l’anima dei personaggi che sembrano travolti da un destino maligno, costretti ad agire senza la speranza di uscire dalle sue trappole, “poveri cristi resi carogne dai disegni a sghimbescio del fato” vittime-colpevoli in una corsa verso “abissi d’inferno, voragini ancora più a sud dell’inferno”
Si parte dal quarto quadro, la fine e il funerale di Umberto Albani, la sua morte improvvisa, un volo, senza un biglietto di spiegazione. Subito dopo l’incontro funesto dei figli, Luigi e Maria, con tre uomini minacciosi e spietati che vogliono la restituzione dei soldi consegnati a Umberto per farli fruttare con investimenti. Che lui ha rubato ai compagni di galera, dove aveva passato il tempo studiando economia e finanza, diventando molto abile. Perchè Umberto è finito in galera? Chi ha pianificato e diretto l’intrigo?
La storia, tristissima, desolante, sembra tratta dalla cronaca nera ma ha i toni di una tragedia classica: impossibile per il lettore non restare coinvolto.

Tiziana Viganò

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