Manca poco alla pensione all’agente Caparzo quando si imbatte nel caso più grande e complesso che gli sia mai capitato. Convinto di seguire uno stalker che da oltre un anno perseguita una donna, scopre un macabro zoo: all’interno delle gabbie sono rinchiusi non animali, bensì persone, esseri umani tenuti prigionieri in condizioni che di umano non hanno più niente. Prende vita così l’ultimo romanzo di Paola Barbato, un grande e complesso esperimento narrativo. Infatti “Vengo a prenderti” completa la trilogia di “Io so chi sei” e “Zoo”. Ma sono tre romanzi indipendenti l’uno dall’altro, si possono leggere separatamente senza perdere comunque la trama. Letti insieme, i romanzi si completano e si fondono in un’unica grande storia, offrendo diversi punti di vista. Ed in questo si vede il grande lavoro fatto dall’autrice, nel riuscire a rendere ogni romanzo indipendente dagli altri, curando ogni minimo dettaglio narrativo per non cadere in contraddizione e non creare stonature. Paola Barbato ha un modo di scrivere pulito, diretto, oserei dire schietto nel raccontare la storia. I personaggi sopravvissuti allo zoo sembrano reali, tridimensionali e le loro storie di intrecciano, corrono avanti e indietro nel tempo, li conosciamo prima della prigionia e dopo, mentre tentano di ritornare ad una vita normale dopo il trauma subito. Sullo sfondo, come un burattinaio, si muove la persona che ha creato questo zoo. L’autrice scandaglia con una precisione quasi chirurgica la sottile linea tra bene e male, tra luce e ombra ed ogni personaggio non è solo buono o cattivo, ma una fusione di vittima e carnefice, rendendoli umanamente realistici. E poi ci sono i segreti e i misteri che Paola Barbato tesse come una tela, costruendo un romanzo dal forte impatto psicologico, ponendo noi lettori di fronte a domande che non sempre siamo in grado di rispondere. Ancora una volta trovo la conferma che ci sono tanti autori italiani capaci di creare storie e personaggi che nulla hanno da invidiare ai grandi autori stranieri.
Vengo a prenderti – Paola Barbato
Lucia Cristiano
