Stampa Alternativa festeggia i suoi 40 anni di fantasiosa e provocante attività editoriale e non solo, al Castello di Belgioioso, in occasione della mostra mercato “Parole nel tempo” (25 e 26 settembre 2010).
Il direttore editoriale nonché fondatore di Stampa Alternativa sarà ospite per tutti e due i giorni in una sala del Castello per trasferivi la redazione, completa di strumenti di lavoro tra cui la sua mitica Olivetti 22. Qui incontrerà i lettori nella cornice dei 40 titoli, esposti in originale, che hanno fatto la storia di Stampa Alternativa, per cercare nuove complicità, nuove idee, nuova linfa, magari aprendo un nuovo cantiere di scrittura, dopo quelli partecipati e appassionati degli anni ‘90, per raccontare, ognuno, la propria Stampa Alternativa e la propria contro cultura.
La compagnia e la festa dureranno per tutto l’anno successivo, nel consueto spirito di intraprendenza, in qualsiasi occasione possibile per concludersi a Roma sotto gli auspici di Radio Rock, l’emittente che tanto ha accompagnato la vita stessa di Stampa Alternativa.
La storia
Nell’autunno del 1970 a Roma, Marcello Baraghini assieme a tre complici, registra in Tribunale la testata periodica Stampa Alternativa, sul modello delle Alternative Press inglesi e americane, per dar voce a quel movimento di controcultura italiano che per tutti gli anni Sessanta aveva espresso nuove ed originali forme di vita, arte e comunicazione oltre che alla componente libertaria, rimasta orfana del movimento Sessantottino.
L’attività, agli inizi, si svolge come agenzia di controinformazione, attraverso una scarna pubblicazione periodica, numerosi opuscoli e altresì come assistenza e servizi su problemi nuovi, scottanti, borderline: droga, aborto, obiezione di coscienza. Non a caso il marchio era il disegno di un braccio la cui mano reggeva una foglia di marijuana. Proprio il Manuale per la coltivazione della marijuana, che vende più di mezzo milione di copie, provocherà la prima di una lunghissima serie di denuncie per apologia e incitamento a commettere reato al suo direttore responsabile.
Nel 1976 l’ennesima condanna senza i “benefici” per il libro Contro la famiglia – Manuale di autodifesa dei minorenni, immediatamente esecutiva, provocò al fondatore il mandato di carcerazione e così Baraghini entrò nella latitanza e Stampa Alternativa, poco dopo si sciolse. Un anno dopo un’amnistia cancellerà tutti i 137 procedimenti a carico del direttore e così nel 1979 Stampa Alternativa riprende l’attività con altri complici, questa volta come pura casa editrice.
In questi anni, nascono collane editoriali come la storica “Fiabesca”, tuttora in produzione e che ha ospitato grandi successi come Favola d’amore di Hermann Hesse e molti altri classici della letteratura. “Container Arte” e “Jazz People”, la prima dedicata a grandi pittori e la seconda ai maggiori musicisti jazz del mondo; che per qualità e prezzi di copertina segnano tutti gli anni ’80.
Per esigenze di commercializzazione e promozione in questo periodo Stampa Alternativa si affianca una società, Nuovi Equilibri, tuttora operativa.
È nel 1989 che si fa strada l’idea di portare alle estreme conseguenze il discorso del libro economico, anzi supereconomico, di qualità, per di più sorprendente e provocante. L’idea si concretizza nella collana dei libri “Millelire”, che per tutto il decennio rivoluzionano il mercato editoriale non solo italiano, come testimonia anche l’inserimento nell’enciclopedia Garzanti alla voce “Millelire” e la pubblicazione di libricini tuttora ever green come Lettera sulla felicità di Epicuro o Le parole di Alda Merini.
Nel 1994 la casa editrice inizia una lunga e proficua collaborazione con uno dei geni del fumetto italiano, Benito Jacovitti, con la pubblicazione del suo Pinocchio e successivamente di tutte le sue maggiori opere. Nel 1997 nasce la collana “Eretica”che ospita grandi successi come Banca bassotti, Quattro sberle in padella, Diario di un pedofilo. Dal 2000 nascono nuove collane musicali come “Sonic”, “Rock People”, “New Jazz”, “Sconcerto”, o di approfondimento come “Eretica Speciale”, “Scritture” e ed “Ecoalfabeto” interamente dedicata alla difesa dell’ambiente e dei diritti degli animali.
Nel 2009 nasce la collana “Senza finzione”, inchieste alla vecchia maniera, che affrontano tematiche scomode, con valenza politica e sociale, come terrorismo, criminalità e abusi; scritte da insiders, che dall’interno conoscono i fatti. Come C’era una volta l’intercettazione di Antonio Ingroia, Maledetta fabbrica di Daniele Biacchessi, Patrick Fogli, Jean-Pierre Levaray Alfredo Colitto e Valerio Varesi o Voglio vivere così di Ansoino Andreassi.
Nello stesso anno prendono corpo i nipotini scellerati dei “Millelire”, su iniziativa di Marcello Baraghini e Ettore Bianciardi: i “Bianciardini”, il nome a tributo di Luciano Bianciardi, espiratore dell’iniziativa. Libri “smaterializzati” per foliazione, privi di codice a barre e autoesclusi dal circuito commerciale, non foss’altro che per continuare a tener viva la ricerca di nuove provocazioni.