Lungi dall’essere quel Mariano di Gesù, colombiano, servo di Dio, il nostro è un personaggio spumeggiante che promette sì riflessioni, ma anche tante sane risate.
Jole è una giovane veterinaria che parte da Bologna, insieme ai genitori, per raggiungere Edimburgo. Scopo del viaggio è festeggiare le loro nozze d’oro: era l’ultima cosa che desiderava fare, considerato il carattere del padre, succube, e della madre, un tipo decisamente complesso.
Una volta in Scozia, però, capirà presto che il viaggio coi genitori non è nulla rispetto a ciò che dovrà affrontare, a cominciare dal suo soggiorno al Princess Hotel.
Dal suo arrivo in poi sembra quasi trasformarsi in un Re Mida al contrario, trovandosi – un po’ per caso un po’ perché ormai era lì – coinvolta in situazioni ora tragiche, ora comiche, reali e surreali.
Il delizioso hotel scelto per festeggiare i genitori diventa teatro di una serie di decessi e il povero ispettore Munro ha il suo bel da fare per star dietro a tutte quelle morti, che non paiono frutto di sfortunate coincidenze.
L’ispettore non sa – e certo all’inizio non lo voleva sapere – che un ospite dell’albergo, Mariano di Gesù, ha messo in piedi una task force alquanto pittoresca, composta da lui stesso e da Jole, coinvolta e trascinata in una serie di guai e pericoli, con l’incrollabile determinazione a proseguire le indagini. Per conto proprio, ovviamente.
Lui, Mariano, è il piatto forte: eccentrico, curioso, frizzante. Ha un look che non passa inosservato, così come le sue movenze e i suoi passettini. Ha anche un’intelligenza vivace, che unita alle capacità e alla determinazione di Jole sarà di grande aiuto a far luce sui fatti.
Tre morti, nel giro di una notte! Coincidenze?
Lo stile del romanzo è fluido, accattivante; cattura non solo per conoscere la soluzione ma, soprattutto, per vedere quale sarà la prossima mossa di questa improvvisata e divertente squadra anticrimine.
Le situazioni sono rese in modo vivido, si percepiscono come se il lettore stesso fosse sulla scena o sull’auto della polizia che trasporta i due avanti e indietro, di fronte al gruppo di increduli turisti con cui condividono il soggiorno in Scozia.
Giocano a favore di questo brillante effetto narrativo sicuramente il ritmo, sapientemente orchestrato, la magistrale gestione dei personaggi e dei dialoghi. Tutti elementi che Giuseppe Sorgi trae, indubbiamente, anche dall’esperienza come autore teatrale e televisivo.