Lago Santo – Valerio Varesi



Valerio Varesi
Lago Santo
Mondadori
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A quasi vent’anni dal suo esordio nel Giallo Mondadori con Il fiume delle nebbie, Valerio Varesi torna con un romanzo che conferma la sua capacità di raccontare la provincia italiana come un microcosmo dove i conflitti del passato non cessano mai di proiettare la loro ombra sul presente. Un noir sociale e politico, capace di intrecciare indagine e memoria, di mostrare come il fascismo di ritorno non sia un fantasma remoto, ma un pericolo vivo e palpabile.
Il commissario Soneri, protagonista tormentato e malinconico, viene chiamato ad affrontare un caso che fin dall’inizio si rivelerà intricato e insidioso. Anche la scena del delitto diventerà un personaggio con il fascinoso Lago Santo Parmense, sospeso a millecinquecento metri, luogo che Soneri conosce bene sin dall’adolescenza. Un rifugio per lui, in passato sinonimo di libertà e solitudine meditativa, trasformato all’improvviso nel teatro di una morte sospetta. L’autunno ancora mite ma già mutevole mentre i boschi si preparano all’inverno e la calma della montagna non fanno che amplificare la sensazione di tempo sospeso in un luogo dove i segreti si trasformano in enigmi.
Il cadavere ritrovato è quello, quasi certamente, di Gianrico Bonaccorsi, ex docente di filosofia, figura di spicco dell’estrema destra locale. Uomo di pensiero e di lotta, ma anche di integralismi esasperati, capace di attirarsi attorno sia dei fedeli seguaci che dei feroci nemici. La sua morte, che parrebbe da attribuire a una caduta o a un’aggressione di lupi, però non convince Soneri. Troppi dettagli stonano, troppe domande restano senza risposta. È stato davvero un incidente? Oppure un suicidio? O, più probabilmente, un omicidio mascherato da disgrazia? L’indagine, tuttavia, prenderà il via su un terreno già compromesso, dove il confine tra odio politico, vendette personali e regolamenti interni alla stessa militanza pare indistinguibile.
Intorno al commissario gravita una galleria di personaggi secondari, ciascuno con un ruolo preciso e con una voce che contribuirà a rendere il racconto corale. Il maresciallo dei carabinieri Gualtieri, uomo di montagna, sincero e concreto, collaborerà con Soneri con la pazienza di chi conosce i ritmi della natura e sa che ogni cosa richiede il suo tempo. Accanto a lui, il vice, giovane e riottoso, che mettendo spesso in discussione i metodi e le intuizioni, creerà  qualche attrito ma anche la necessaria tensione vitale per permettere a Soneri di non adagiarsi.
Fondamentale sarà anche Nestore Valgrande, l’ex giramondo ora gestore del rifugio, figura affascinante e sfaccettata. Ha visto il mondo, ma ha scelto di tornare in montagna, diventando un osservatore privilegiato di ciò che accade lassù. Con la sua memoria e il suo spirito pratico, sa leggere i dettagli che sfuggono ad altri e diventerà per Soneri una sorta di confidente, quasi una bussola morale per aiutarlo a orientarsi in quel paesaggio aspro e in quelle dinamiche umane dense di tensione.
Sul piano personale, importante la presenza, reale e telefonica, di Angela, la compagna di Soneri, che continua a rappresentare un contrappeso indispensabile alla sua solitudine interiore. Le loro conversazioni, spesso punteggiate da incomprensioni o eloquenti silenzi, mostrano un rapporto complesso, fatto di affetto e di distanze, in cui la donna riesce comunque a restituire al commissario uno sguardo diverso sul mondo.
Ma l’indagine non procede senza ostacoli. Le ingerenze del questore Capuozzo, sempre pronto a privilegiare l’opportunità politica sulla ricerca della verità, sono un freno costante. Per lui, la priorità è evitare scandali, non scavare troppo a fondo nei legami tra il morto e l’ambiente dell’estrema destra. Una pressione che accrescerà il senso di isolamento di Soneri, costretto a muoversi quasi in solitaria per non rinunciare al suo rigore morale. Ciò nondimeno, in questo quadro fosco, oltre al costante appoggio della sua squadra, disporrà di un prezioso sostegno: quello della PM, la dottoressa Perrone. Indefettibile alleata, rappresenterà la voce della giustizia che non si piega alle convenienze. Con il suo rigore e la sua determinazione, offrirà a Soneri un appoggio che va oltre la prassi giudiziaria: sarà un’etica presenza e un’alleata in grado di rafforzare la sua lotta contro le opacità del potere e delle mezze verità.
Così il romanzo si costruisce su più livelli: l’indagine di polizia, il confronto con i fantasmi del fascismo e dei suoi culti di morte e il paesaggio che diventa specchio di inquietudini interiori e di memorie irrisolte. Ciascuno aggiunge un frammento di verità, ma nessuno offre una facile soluzione. E Soneri, fedele al suo carattere riflessivo e dubbioso, non cerca scorciatoie: ogni pista va seguita fino in fondo, a ogni costo.
Ancora una volta Varesi ci regala un noir che è insieme affresco sociale e riflessione politica, ricordandoci che non si può ingannare la memoria, pena il ripetere gli stessi errori.
L’indagine di Soneri non si limiterà infatti a trovare un colpevole, ma permetterà di scoprire le zone d’ombra di un Paese che forse non sa o non vuole fare i conti con il passato. E sarà proprio questo intreccio di paesaggi, personaggi e riflessioni a far immergere  il lettore non solo in una trama investigativa, ma in una storia che a ben guardare ci riguarda tutti.

Patrizia Debicke

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