Titolo di esordio per Roberto Cimpanelli, attivo nel campo della distribuzione e produzione cinematografica, già regista di due film, Un inverno freddo freddo (con Cecilia Dazzi e Valerio Mastandrea, Nastro d’Argento come migliore regista esordiente, finalista ai David di Donatello) e Baciami piccina (con Neri Marcorè, Vincenzo Salemme ed Elena Russo). La pazienza del diavolo è il suo esordio come romanziere. Protagonista principale del romanzo è Ermanno D’Amore, personaggio legato a Moby Dick per le origini d’oltreoceano, con un passato di ispettore costretto dalla gestione disastrosa di un vecchio caso a rinunciare alla brillante carriera investigativa ed a ripiegare sulla gestione di una piccola libreria di famiglia situata nel centro di Roma. Per tenere a bada i propri demoni tende ad inanellare continue conquiste femminili. La fabula intreccia storie su storie dando voce a numerosi personaggi che caratterizzano varie intricate situazioni. La vita di D’Amore è strettamente legata, per il doloroso passato trascorso insieme, a quella di Walter Canzo, anche lui ispettore dalla vita privata caratterizzata da un segreto che si snoda sull’asse Italia-Cuba. Proprio Walter Canzo cercherà a tutti i costi di riportare in gioco D’Amore perché un misterioso serial killer sta massacrando a colpi di fiocina da sub una serie di colpevoli di gravi reati sessuali che per un motivo o per l’altro erano riusciti a farla franca durante il corso delle indagini originali. Il legame dei due investigatori con il serial killer si scopre essere molto forte perché tutte le vittime sono persone che ai tempi erano state arrestate dalla coppia di poliziotti. L’impenetrabile giustiziere evidenzia questo legame recapitando a Canzo, D’Amore e ad altri protagonisti le registrazioni delle sue imprese effettuate con una telecamera GoPro. La storia si evolve attraverso l’impiego di personaggi minori che contribuiscono a dare consistenza alla vicenda e ad accendere la suspense, in un intreccio di vite che si fa più stretto mentre la storia procede, e tale da rendere tutto questo il cardine del romanzo. Rivedere all’opera l’eccezionale fiuto investigativo di D’Amore per catturare il colpevole è la segreta speranza di Canzo per risollevare la sua traballante carriera. Lo schema investigativo porterà i due ispettori a collegare improvvisamente i delitti commessi da “Er fiocina” alla vecchia inchiesta la cui tragica conclusione aveva sconvolto le loro vite e distrutto la loro amicizia. Una storia questa caratterizzata dalla morte di sette ragazzine su cui i killer dell’epoca avevano usata una inaudita ferocia e caratterizzata dall’epilogo con due di queste morte presumibilmente a causa dell’imperizia della coppia a capo delle investigazioni. Quello che era un caso all’apparenza chiuso torna a tormentare i sonni di Walter ed Ermanno, unitamente ai nuovi delitti il tutto evolverà in una caccia rabbiosa e disperata con molti colpi di scena. A supporto di D’Amore e Canzo ci sarà anche il commissario Brugliasco, che mettendo da parte vecchie acredini si unirà ai due per cercare di interrompere la scia di sangue e orrore iniziata molti anni prima. Il prezzo che pagheranno i personaggi coinvolti nell’indagine si rivelerà molto alto ma nessuno potrà tirarsi indietro fino alla soluzione dei misteri.
«A te vengo, balena che tutto distruggi ma non vinci; fino all’ultimo lotto con te; dal cuore dell’inferno ti trafiggo; in nome dell’odio, vomito a te l’ultimo mio respiro. Che ogni bara e ogni carro affondi in un pozzo comune! E poiché queste cose non sono per me, che io ti trascini in pezzi dandoti la caccia, benchè legato a te, balena dannata! Così lancio l’arpione!»
Ma la pazienza del Diavolo si esaurirà realmente con la scoperta della verità e lo stesso sarà capace di lasciare che ci siano ulteriori morti invendicate, altra ferocia, altri orrori, altri inferni?
Forse il Diavolo, suo malgrado, sarà costretto a vivere e morire ogni giorno che resta.