Horror, storie di sangue, spiriti e segreti
Premessa: una prima recensione non può che partire dalle proprie origini, scritte su quella pellicola rossa vermiglio, alla quale si è attinto ed intinto la propria penna, consciamente o inconsciamente.
Il maestro Argento è un imprescindibile punto focale per le sue immagini sul grande schermo, alle quali non ci si può sottrarre, circondati senza via di fuga da pelle, lame, ombre che fuoriescono dal nero.
Ed in HORROR questi elementi, cui il maestro ci ha abituato, sono tutti presenti, attraversati dal persistente fil rouge che è quel senso di vibrante inquietudine che attraversa la narrazione, visitando i luoghi ed ogni lungo corridoio percorso dai personaggi di questo pastiche di racconti a cavallo tra letteratura e cinema.
E lo stile è inevitabilmente quello al quale Argento ha da sempre abituato i propri spettatori, fatto di soggettive e interventi in prima persona, attraverso luoghi noti e da noi visitati in piena luce, quella luce della quale, però, queste pagine sono prive, e che lascia il passo a quell’obliviscente angoscia argentiana, della quale oggi abbiamo ancora fame e che ci porta a sperare che il masterchef del giallo torni dietro la macchina.
Per scrivere o per riprendere.
Horror, storie di sangue, spiriti e segreti – Dario Argento
Giuseppe Calogiuri