Lasciato Cicerone, protagonista dei precedenti romanzi, che ci ha ammaliati con la sua arte oratoria e con il suo acume risolvendo intricati casi giudiziari, adesso la terza fatica letteraria degli autori viene ambientata negli anni novanta del ‘900 affrontando storie complesse che affondano le loro radici anche in periodi più lontani.
Siamo a Pavia e, in un novembre particolarmente ricco di pioggia e nebbia, nella boscaglia che circonda un paesino della cintura esplode un camper uccidendo il clochard che lo abitava.
Il caso viene quasi subito considerato accidentale, del resto un tossico che fa danni rimettendoci la vita non è cosa che può interessare la procura.
Ed invece….
Un giovane magistrato non ne è convinto e decide di rivolgersi al suo superiore, al momento assente per motivi di salute.
E qui gli autori ci fanno fare la conoscenza di uno dei personaggi più incredibili, coinvolgenti ed assolutamente nuovi nella storia del giallo italiano il procuratore Alida Savich.
Così la presentano De Bellis e Fiorillo “Caustica, indomabile, tormentata. Ciò che forse più caratterizza Alida è il suo inesorabile incedere nella vita alla faccia di un destino avverso. Non si piange addosso nonostante la malattia, un’infanzia tragica e una giovinezza difficile. Va avanti, prevale su tutti e tutto con la pura forza di volontà. Sopravvive e vive per la legge. È solitaria ma non sola. È una piccola donna che fa paura: un Mostrino, appunto.”
Questo il nomignolo con cui viene dileggiata negli uffici giudiziari, non le si perdonano la tenacia, il rigore e forse anche l’intelligenza acuta che la rende unica nella ricerca della verità “risolvere un caso in sua assenza è impossibile” si dice di lei.
Dunque Alida non demorde, tira dritta per la sua strada seguendo intuito e coscienza, serve lo stato a qualunque costo.
Forse, con le ovvie differenze, questa donna indomita ci ricorda un po’ Teresa Battaglia, anche lei forte, instancabile nelle indagini, anche lei vittima di una malattia che non dà scampo e che colpisce quando vuole e nel modo che vuole, anche lei tormentata da fantasmi di un ingombrante passato che non riesce a rimuovere come Alida.
Alida è un’ottima pianista ma da tanto non suona più, ascolta soltanto quella musica che un tempo le sue mani ottenevano dai tasti e vani sono i tentativi della professoressa di filosofia in pensione, semplicemente definita “la Signorina”, colta, raffinata, ironica e con un passato vissuto nella Parigi esistenzialista di Sartre e LeviStrauss.
Le due donne hanno un rapporto curioso, si incontrano una volta a settimana, gustano una cena preparata da Alida, ottima cuoca, bevono vino di grande qualità e parlano confrontandosi. La Signorina spesso ha l’abilità di mettere a nudo le insicurezze di Alida inducendola ad affrontare il suo passato, quasi fosse un grillo parlante.
E comunque questa inchiesta ha il potere di scuoterla e di richiamare il magistrato che è in lei, Alida non mollerà neanche quando dal camper esploso nascerà un’inchiesta in grado di sconvolgere la procura e le istituzioni. Un doveroso commento sui personaggi non secondari ma comprimari che la affiancano, uno per tutti “l’Orologiaio”, poliziotto alle soglie della pensione con un misterioso passato che scopriremo leggendo.
Questo è un romanzo concepito bene e scritto meglio, è elegante, colto ed ha inoltre il grande merito di tenere sempre desta l’attenzione del lettore fino all’ultima sorprendente pagina.
Gli autori:
Stefano De Bellis è un consulente informatico amministrativo.
Edgardo Fiorillo è biologo e divulgatore scientifico. Scrive per riviste di settore e generaliste, trattando di ecologia, ecoturismo e stili di vita sostenibili. Nel 2021, per Einaudi, pubblicano il primo romanzo Il diritto dei lupi e nel 2023, sempre per Einaudi, La stagione delle Erinni.