Coppie diaboliche



Lupi - Marchesi
Coppie diaboliche
Olimpia
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Ci sono quelle sposate e quelle di fidanzati. Ma ci sono anche quelle composte da genitori e figli, da due sorelle o da omosessuali. Sono tutte comunque “coppie diaboliche”, come recita il titolo del libro di Gordiano Lupi e Sabina Marchesi, scrittori appassionati di criminologia che hanno selezionato con cura i più interessanti casi di “crimine a due” commessi tra il 1902 e il 2006. Trentaquattro le storie raccontate, alcune molto indietro nel tempo come il delitto di Marostica o le avventure di Bonnie & Clide, altre provenienti dal nostro passato recente come gli omicidi della Belva di Vercelli (Graneris e Baldini) o gli anni dello stragismo, con protagonisti Giusva Fioravanti e Francesca Mambro. Ma c’è anche l’attualità dei nostri giorni, quei fatti di cui conserviamo fresca la memoria come se fossero accaduti solo pochi giorni fa, come il mostro di Marcinelle in Belgio o il caso di Erika e Omar. Tutti raccontati in maniera essenziale, senza alcuna concessione di tipo letterario: luogo e data di nascita dei due protagonisti, prime esperienze giovanili, il momento dell’incontro fatale (così definito in quasi tutte le storie) e i delitti compiuti fino al momento dell’arresto, con tanto di condanne ricevute, o della loro morte, spesso violenta. Piccole schede che in sintesi raccontano come due vite, che sarebbero potute procedere in maniera alquanto banale, possano essere stravolte e cambiate da un incontro, la maggior parte delle volte casuale. Ma per capire come questo sia potuto accadere, è necessario conoscere il vissuto dei protagonisti di queste storie, prima che le loro vite si incrocino: Lupi e Marchesi, da buoni appassionati di criminologia, dedicano molto spazio ai drammi e alle difficoltà di queste infanzie difficili come mezzo per capire quello che, esternamente, appare senza senso: il raptus a due, la spinta all’omicidio data dalla persona amata, il legame di sangue che a volte si spezza al comparire della giuria in aula, altre volte dura fin oltre la morte. In questi casi l’amore è un sentimento devastante, rifugio ma anche mezzo di riscatto e possibilità di amplificare, con la condivisione, i propri desideri perversi. In ogni storia si sottolinea sempre chi, dei partecipanti al sodalizio criminale sia il succube, il dominato, e chi l’incube, il dominatore, permettendo così di comprendere i diversi effetti che gli abbandoni, la povertà e le violenze in famiglia hanno provocato su queste difficili personalità. Un libro bello e interessante, dove ogni storia è accompagnata dall’elenco dei film, delle opere teatrali e delle fiction televisive che ha ispirato. Un saggio di servizio, che racconta senza commentare, ma forse per questo fa capire anche di più.

silvia cravotta

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