Come la grandine – Gino Vignali



Gino Vignali
Come la grandine
Solferino
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Il vice questore Costanza Confalonieri Bonnet è a Rimini da ormai un anno e dopo le tre stagioni che hanno caratterizzato i libri precedenti, affronta l’autunno con l’animo turbato di chi deve prendere decisioni importanti: lasciare Rimini e farsi trasferire? Sì, ma dove? Oppure dare finalmente retta alla madre e lasciare la polizia per tornare a Milano a occuparsi degli affari di famiglia? A distoglierla da questi pensieri ci pensano due casi che le capitano addosso quasi contemporaneamente. Il primo è l’uccisione di un famoso produttore americano, che si dice fosse anche un grande molestatore, nel Grand Hotel di Rimini, stracolmo di divi e personalità per la celebrazione del centenario della nascita di Fellini .Il secondo è l’esplosione di una barca del porto con la morte dei due occupanti. Incidente? Omicidio? A indagare sui due casi come sempre la squadra al completo, in cui però stanno avvenendo importanti cambiamenti. Di più della trama non voglio dire per non rovinare la lettura i questo delizioso giallo che come i procedenti ha l’enorme pregio di una scrittura fluida, precisa nello scandire i tempi della risata calando l’asso al momento giusto e senza mai strafare. La grande ironia di Vignali permea tutto il libro esplodendo nei dialoghi. Disseminati tra le pagine ci sono sempre aneddoti e citazioni che sono un valore aggiunto a questa serie che fa sorridere e diverte e che ha come protagonista la poliziotta più bella, ricca, intelligente e simpatica della narrativa italiana. Non era facile creare un personaggio così perfetto che risultasse credibile e non odioso.
Ma Vignali, maestro di humor e satira, ce l’ha fatta in tutti e quattro gli episodi della serie, riuscendo a costruire una squadra di personaggi che lascia il segno e inserendoli in una città che ama molto e che ha descritto in tutti i suoi aspetti. È infatti Rimini l’altra grande protagonista di questa tetralogia, descritta nelle quattro stagioni che la rendono ogni volta una città diversa, e che Vignali descrive con affetto e puntualità nelle sue stagionali atmosfere.
Come la grandine segna l’addio di Costanza ai lettori? Speriamo di no e forse la risposta sta in una telefonata che arriva da lontano e che porta a Costanza l’unica cosa che manca nella sua perfezione: l’amore.

Cristina Aicardi

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