Romanzo d’esordio di un autore, che si occupa di film e serie televisive, Il Programma racconta la quotidiana routine dell’anziano signor Bloch, inconsciamente compiaciuto di essere vedovo, ossessionato dalle sue abitudini, incarcerato dentro procedure di cui lui stesso è vittima e carnefice.
E’ un romanzo molto ben scritto, scorrevole e pertanto facile da leggere, la trama è sospesa in quel mondo di mezzo tra realismo e fantasia, che lascia il lettore sempre un po’ col fiato sospeso.
Non mancano gli accenni al grottesco e i deliri paranoici, che a volte possono rendere noioso l’incedere della lettura, ma il finale a sorpresa è catartico come una bolla di sapone che, dopo aver a lungo girovagato, finalmente scoppia…
Il signor Bloch è un anziano e solitario signore che aveva atteso la pensione per tutta la vita, era sempre stato un tipo piuttosto casalingo, con una spiccata predilezione per gli spazi chiusi e la sicurezza che da essi ne derivava. Non aveva mai viaggiato e la scarna vita sociale, che aveva cercato di praticare durante la fase coniugale, era ancorata a rigide abitudini e uscite della durata non superiore ad un’ora e un quarto. Lasciare il focolare domestico era per lui uno shock emotivo. Anche i cambiamenti, ad esempio nell’arredamento, erano accolti male dal mondo interiore rigidamente allineato del Signor Bloch.
Tuttavia manteneva rapporti cordiali e finalizzati ad un perpetrarsi del suo stile di vita molto abitudinario con le persone che di quello stile erano partecipanti, quindi con il barista per la colazione, con l’edicolante, con i commessi del supermercato, con la invadente vecchina del pianerottolo.
Il signor Bloch odiava trasgredire il Programma e amava il weekend sopra ogni cosa perché gli consentiva di stare entro le rassicuranti mura domestiche per quarantotto ore filate.
Ad un certo punto del romanzo partono una serie di imprevisti che costringono a delle scelte del tutto inaspettate il signor Bloch, a delle modifiche del Programma. Credetemi il resto è pura suspence!!
