Tiro al Bersaglio – Gianni Simoni



Gianni Simoni
Tiro al Bersaglio
TEA
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Un’indagine del commissario Lucchesi
Un nuovo intrigante e sofferto episodio del serial milanese targato Gianni Simoni che vede come protagonista Andrea Lucchesi l’ “abbronzato” commissario, capo della Divisione Omicidi della Questura in via Fatebenefratelli.
Milano quartiere milanese QT8 sintesi dell’accaduto, da un quarto alle otto di sera fino a tarda notte: quello che sembrava solo la maldestra fucilata ai danni di un vecchio droghiere esplosa da un giovanissimo drogato per impadronirsi dell’incasso, con la morte della vittima in ospedale si trasforma poche ore dopo in omicidio per rapina. La brutta storia, fino ad allora di competenza del commissariato di San Sepolcro guidato dall’ispettore capo Mario Napoli, deve passare d’ufficio alla divisione Omicidi della Questura.
All’alba, l’acuto trillo del telefono sveglia il commissario Lucchesi e l’ispettore Lucia Anticoli da mesi sua compagna, costringendoli a una mattutina scarpinata sul luogo del delitto con conseguente perquisizione dell’abitazione del defunto. La scientifica capitanata da Corradi è già all’opera. Il caso pare di facile soluzione, l’assassino è già in stato di fermo ma, poche ore dopo, la squadra Omicidi è di nuovo chiamata all’opera al gran completo: un uomo è stato ritrovato morto in un appartamento del centro. Secondo la prima tesi di Ferrandino, lo stravagante e corpulento medico legale, con la testa spaccata a martellate. Nessun legame tra le due vittime o almeno sembra. I due infatti vivevano in quartieri diversi e, apparentemente, non c’erano mai stati contatti tra loro. Mentre la scientifica è ancora in loco per gli accertamenti, la moglie del secondo morto si ammazza, buttandosi dalla finestra. Ha ucciso lei il marito? E se sì, perché?
Si scoprirà però ben presto però che, dietro la percepibile e scialba normalità delle vita delle due vittime, ci sono alcuni altarini poco puliti. Le possibili piste si moltiplicano. La rosa dei sospetti diventa affollata. Le indagini faranno saltar fuori alcune torbide verità, una intricata rete di tradimenti, bugie, sotterfugi, traffici illeciti e ricatti. Ma il commissario Lucchesi, ostinandosi a continuare ad andare in giro malazzato nonostante il cattivo tempo, si ritroverà con il febbrone dovuto a una bruttissima bronchite e meno male che Ferrandino, che qualche volta non si occupa solo di cadaveri, prende in mano la situazione e lo obbliga a stare a letto e a curarsi a dovere.
Insomma il lupo solitario Lucchesi, dovrà segregarsi disciplinatamente in casa, avvalendosi della collaborazione dell’ispettore Lucia Anticoli e di tutti i suoi uomini, ai quali sta per aggregarsi Lanza, nuovo acquisto dalle mani spicce e cervello fino.
Ma anche stavolta la squadra di Lucchesi, girando e rigirando le tessere del mosaico, riuscirà a incastrarle al posto giusto e alla fine lui, il commissario, avvalendosi del fiuto, arriverà a sbrogliare il caso, anche se per farlo dovrà agire mentre la sua vita di coppia è costretta a subire un triste dramma personale.
È una Milano grigia, amara e brutale, profondamente noir, quella che fa da palcoscenico a Tiro al bersaglio, questo ultimo romanzo di Gianni Simoni dove, mentre in aria svolazzano i piccioni ammorbando i davanzali, tra le mura di case e condomini si costruiscono terribili delitti, scatenati da un mixer di povertà, delinquenza e follia.

Patrizia Debicke

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