(WW Dirottamenti) – Grandi imprese e grandi uomini?

“29 marzo – Ancora bufera. E ancora undici miglia. Sembra un peccato, ma non credo di poter scrivere altro. Ultimo scritto. Per amor di Dio abbiate cura dei nostri cari”.

Si chiude così, nel 1912, il diario di Robert Falcon Scott, l’inglese che aveva tentato di precedere il norvegese Roald Amundsen nella conquista del Polo Sud. Ora, la casa editrice Cda Vivalda, specializzata in libri di montagna e di avventura, pubblica Il volo del Falco. La corsa al Polo Sud e il mito di Scott di J. A. Wainwright, a cura di Mirella Tenderini. Lo cito perché è un libro curioso: riporta il tragico diario di Scott, che fu ritrovato il 12 novembre, dopo mesi di ricerche, insieme con i cadaveri dello stesso Scott e dei suoi due compagni, Wilson e Bowers. Ma contiene anche una serie di poesie e una sorta di “guida alla lettura” di Wainwright.

Sembrerebbe che la poesia mal si sposi con i venti insopportabili dell’Antartide, con una natura così disumana. Invece ci sono sentimenti così umani in quest’assurda corsa contro il tempo e contro Amundsen.

Immaginiamo tutti che cosa debba aver provato la spedizione inglese raggiungendo il Polo e scoprendo che il norvegese non soltanto era arrivato prima, ma aveva lasciato, quasi a mo’ di sfottò, una lettera per il suo re, che lo stesso Scott avrebbe dovuto consegnare.

Il dubbio in fondo è questo: le imprese furono senz’altro grandi.. ma gli uomini erano anch’essi “grandi”? C’è follia, c’è orgoglio, ci sono anche trucchetti banali, c’è malizia, spesso, in questa gara. Difficile giudicare, certo. Ma val la pena provarci.

Proprio come per una singolare figura di combattente, Jocelyne Khoueiry, alla quale Marietti 1820 dedica una biografia firmata da Nathalie Duplan e Valerie Raulin. Si intitola Il cedro e la croce e racconta del gruppo armato formato da Jocelyne, ventenne cristiana, contro i palestinesi, nella guerra del Libano del 1975. Fu una guerra sporca, come tutte. Un massacro. E i cristiani, tra le tante fazioni, non avevano più ragioni degli altri.

Eroina? Fanatica? E, soprattutto, quanto cristiana con quelle armi in pugno?

Jocelyne è finita a fare beneficenza, ha creato il Centro Giovanni Paolo II. Basta per dire che “ha fatto bene”?

valeria palumbo

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