MilanoNera ha avuto il piacere di rivolgere qualche domanda a Lisa Graf e Ottmar Neuburger, autori di Trota allo Spiedo, nelle librerie per Emons Edizioni.
Chi sono Lisa Graf e Ottmar Neuburger? Potete raccontarci qualcosa di voi?
Siamo una coppia di scrittori e viviamo insieme, A volte tutto questo è molto bello, altre è anche un po’ pericoloso. Abbiamo scritto insieme quattro romanzi e e due libri di viaggio. Ogni volta che portiamo a termine un lavoro insieme ognuno di noi pensa: basta, non lo farò mai più., ma poi , dopo qualche settimana di riposo e calma, uno dei due ha un’idea e l’altro risponde subito : dai, sì, grandioso! Facciamolo!
Come vi rapportate nella scrittura di una storia a quattro mani?
Prima di tutto pianifichiamo l’intera storia, con i personaggi etc. e entrambi scriviamo delle scene. Poi ci scambiamo i testi e ce li editiamo a vicenda per parecchie volte finché non riusciamo a trovare una voce comune, la nostra voce. Ci sono anche altri sistemi per scrivere in coppia, ma noi siamo entrambi scrittori e apprezziamo ognuno il lavoro dell’altro e lo riteniamo un arricchimento per noi stessi, per la nostra scrittura. Tra le altre cose, la nostra voce comune racchiude sia la prospettiva maschile che quella femminile
Perché avete scelto di raccontare una storia ambientata in una casa di riposo? Quali temi volevate esplorare e su cosa volevate portare l’attenzione?
La risposta è semplice: perché ognuno di noi deve essere conscio del fatto che prima o poi diventeremo vecchi: come dice il poeta austriaco Johann Nestroy: tutti vogliono vivere a lungo, ma nessuno vuole diventare e essere vecchio.
Secondo noi una società va giudicata dal modo in cui tratta gli anziani. Se solo li tollera o se invece, anche in tarda età, li considera come persone che hanno esattamente gli stessi diritti degli altri,
Come mai avete scelto di scrivere un romanzo in cui il colpevole è noto fin dalle prime pagine?
Non volevano scrivere il solito giallo sul “chi è stato?”
Abbiamo ritenuto fosse più interessante e più credibile scrivere una storia che si concentrasse e osservasse il colpevole, per capirne le motivazioni e per meglio comprendere anche le paure del protagonista riguardo alla possibilità che ci possano essere ulteriori vittime tra i suoi amici della residenza o che addirittura lui stesso possa essere il prossimo.
Nei vostri romanzi alcuni personaggi viaggiano, c’è la possibilità che prima o poi farete una tappa narrativa anche in Italia?
A dire il vero, più di un quarto della storia che stiamo scrivendo è ambientata a Milano e Roma ed è stato bellissimo per noi visitare queste due fantastiche città al fine di rendere questa parte del romanzo nel modo più realistico possibile.
Immaginate la scena. Voi due a un tavolo da pranzo con Helmut Meißner, di cosa parlereste e si aggiungerebbe qualcuno alla chiacchierata?
Gli chiederemmo; Helmut, per favore, dicci com’era nel 1968 a Berlino quando, davanti alla casa editrice Soringer si fronteggiavano a sinistra i dimostranti, a destra la polizia e tu sei dovuto passare proprio in mezzo a loro. E cosa pensi oggi? Chi erano i buoni?
Se questo pranzo potesse realmente avere luogo, ci piacerebbe anche avere un secondo testimone oculare da interrogare per sapere come Helmut conobbe sua moglie, e come nacque un amore che è durato così a lungo. Ecco, a questo pranzo immaginario ci piacerebbe invitare Margarete, il grande amore di Helmut.
Una curiosità. Come mai i titoli dei vostri romanzi editi in Italia coincidono sempre con una portata culinaria?
Trota allo spiedo è il terzo volume di una trilogia ambientata nel sud della Germania e tutti e tra hanno preso il loro titolo da un tipico piatto bavarese. Il primo era Gulasch di cervo, il secondo Ragù di capriolo e il terzo è Trota allo spiedo. In tedesco come in italiano.
Purtroppo tutti e tre i piatti contengono carne, così il grande scrittore di crime tedesco Friederich Ani , anche lui bavarese e anche lui tradotto in italiano, ha scritto: Se mangi trota allo spiedo è colpa tua, ma se leggi Trota allo spiedo, ti divertirai tantissimo. Ani è, ovviamente, vegetariano. Ma noi diciamo ai nostri lettori: anche se siete vegetariani, vi piacerà questo romanzo!
La letteratura è solo intrattenimento o c’è qualcosa in più?
La buona letteratura dovrebbe intrattenere e un buon thriller dovrebbe essere elettrizzante. Entrambi in modo intelligente. Secondo noi, leggere è un buon modo per conoscere meglio se stessi , il nostro tempo e la nostra società.
Non c’è intervista che si rispetti se non termina con la classica domanda: “progetti futuri”?
Abbiamo appena portato a termine un nuovo progetto. È un thriller e il titolo non ha nulla a che vedere con il cibo. È un thriller molto attuale che si intitola “ Kill Mr Bitcoin” e parla del tema più appassionante del nostro tempo: le cripto valute. Lo consigliamo molto anche a chi non se ne intende ma ha sempre voluto sapere cos’è questa moneta virtuale e come può trasformare la nostra economia e il nostro sistema finanziario e, di conseguenza, la nostra società. Eccovi un breve riassunto:
Il barman berlinese Noah ascolta per caso una conversazione nella quale viene dato l’ordine di uccidere Satoshi Nakamoto e di colpo si trova nel bel mezzo della rivoluzione dei Bitcoin.
Perché non è in gioco solo la vita di Satoshi Nakamoto, l’inventore del codice dei Bitcoin, anche lui è in pericolo.
Da Berlino a Milano, Roma, Santiago de Compostela a Gerusalemme, Noah cerca di seminare i suoi inseguitori senza scrupoli e al tempo stesso di evitare un complotto che potrebbe distruggere per sempre il mondo finanziario internazionale.
MilanoNera ringrazia Lisa Graf e Ottmar Neuburger per la disponibilità.
Qui la nostra recensione di Trota allo spiedo