Jonathan Grave è un mercenario, ex soldato delle forze speciali, la sua specialità è liberare gli ostaggi. Ogni mezzo è lecito, anche infrangere la legge, pur di portare a termine l’incarico e uscirne pulito e invisibile. Lavora nell’ombra e non lascia mai alcuna tracce dietro di sé. Nel suo campo è considerato uno dei migliori, i suoi collaboratori sono fidati e pronti a tutto, ma anche i meccanismi più collaudati a volte si inceppano e durante l’ultima missione qualcosa va storto. La situazione si complica, la sua identità segreta vacilla e ben presto si rende conto d’essere coinvolto in una situazione ben più complicata e pericolosa di quanto avesse immaginato. Dietro il rapimento, infatti, si nasconde un segreto da preservare con qualsiasi mezzo, un complotto che potrebbe comportare gravi conseguenze a livello internazionale. Con “Senza pietà”, primo capitolo di una serie che promette bene, John Gilstrap ha fatto decisamente un buon lavoro. La storia, intrigante e ben scritta, è in continua accelerazione. Un percorso narrativo ricco di curve a gomito e tornanti che nascondono pericoli e insidie dietro ogni svolta. Violenza e una buona dose di umorismo nero si alternano in un giusto mix per dare vita a una trama ricca di azione e colpi di scena dalla prima all’ultima pagina. I personaggi, primo fra tutti il protagonista (siamo dalle parti del miglior Jack Reacher di Lee Child), sono affascinanti e complessi. Ottimi anche i dialoghi e il finale con i fuochi d’artificio che non tradisce le attese. Non resta che mettersi comodi, leggere e poi aspettare la prossima avventura.
Senza pietà
Ferdinando Pastori