Nel nuovo romanzo di Angela Marsons, Kim Stone con la sua squadra si trova a dover seguire due indagini. La prima è per scoprire chi ha abbandonato un neonato fuori dalla stazione di Halesowen, nonostante il freddo e la neve. La seconda indagine, invece, è la ricerca di un assassino seriale che uccide solo prostitute.
Nel primo caso Kim si convince che la madre del neonato sia rumena, e quindi indaga sulle dipendenti di una fabbrica locale che impiega solo operaie dalla Romania. Questa scelta dell’autrice permette una digressione sui lavoratori stranieri, spesso clandestini, che vengono sfruttati come schiavi. Ed è difficile per Kim ottenere informazioni, perché sono legati ai loro padroni e devono lavorare per estinguere i loro debiti e riavere i loro passaporti.
L’indagine sull’assassino di prostitute, invece, ci porta in un mondo dove le donne, spesso ragazze giovanissime, vendono il loro corpo sulla strada riuscendo ad arricchire solo il loro pappone. Kim sa che a capo di tutte le prostitute c’è Kai Lord, un africano che vive nel lusso, ma non ha prove per arrestarlo.
Ho trovato molto interessante e ben descritta la parte in cui la Marsons racconta come l’organizzazione criminale riesce ad “arruolare” le ragazze adolescenti, allontanandole per sempre dalle loro famiglie.
La descrizione della vita delle prostitute è molto cruda, specie quando si tratta di uomini che cercano non donne ma bambine. Angela Marsons ci restituisce un quadro completo, senza indorare la pillola. Sul marciapiede non esiste solidarietà, ogni prostituta pensa solo per se stessa.
Grazie alla tenacia e alla bravura di ogni singolo membro della sua squadra, Kim riesce a dipanare entrambe le indagini e scoprire i colpevoli.
Ma l’esito finale non manca di stupire il lettore in modo clamoroso, come d’altra parte Angela Marsons ci ha abituati con tutti i suoi romanzi.
