Kim Tribbeck è una nota attrice comica ma quel che le sta accadendo non è affatto divertente. Sembra infatti essere finita nel mirino di un pericoloso serial killer che uccide coppie di amici nei dintorni di Londra. La polizia lo ha ribattezzato Billy amici morti giocando sul nomignolo Billy Amici Zero. Le indagini cercano di trovare dei punti di contatto tra Kim e gli altri omicidi ma il solo inquietante aspetto in comune è un libricino bianco con un’unica citazione poetica che l’attrice, come le altre vittime, ha ricevuto in modo misterioso. Gli investigatori dovranno scavare a fondo nel passato di tutte le persone coinvolte per capire chi è il colpevole e la ragione delle sue azioni. L’unica cosa certa è che il mistero ruota attorno a uno più libri…
Charlie Zailer e Simon Waterhuose, coppia nella vita e nel lavoro in polizia, sono i protagonisti della vicenda, assieme a Kim. La storia travagliata di Kim la conosciamo poco per volta, dall’infanzia al matrimonio, agli amanti. La sua vita non è stata facile a dispetto del suo ruolo comico. Anche se disposta a ironizzare su tutto, dentro di lei ha un nocciolo di tristezza e di insicurezza che le complica la vita sentimentale. Charlie invece ha una sorella, Liv, di cui non approva le scelte. In particolare non ne accetta la relazione con Gibbs, un collega poliziotto, perché entrambi già sposati. E così in parallelo alle indagini su Billy porta avanti anche quelle sullo strano comportamento della sorella per capire cosa le sta nascondendo. Attorno incontriamo gli altri poliziotti come James Wing, Sam Combothekra, Neil Dunning, Giles Proust, Colin Sellers, la psicologa Kerensa Moore, la stravagante giornalista ultrafemminista Sandra Halliday, la guida spirituale Lane, Gabe il marito di Kim, Liam il suo freddo amante, che ha una misteriosa sorella, e Drew il suo interessato fratellastro. I personaggi hanno tutti una loro ben definita caratterizzazione composta di tic comportamentali e di precisi tratti psicologici.
La storia viene portata avanti su due fronti: quello degli investigatori da un lato e la visione di Kim dall’altro. Scopriamo i sentimenti e le angosce di Kim e le sue piccole grandi tragedie familiari e conosciamo poco per volta gli sviluppi delle indagini tramite Charlie e i suoi colleghi. Il colpevole, come in ogni giallo che si rispetti, è insospettabile e il suo nome sembra improbabile sino alla fine. Anche la rivelazione finale segue i canoni del giallo classico con l’investigatore che raduna tutte le persone coinvolte per annunciare il colpevole. Il tratto particolare è che questo avviene per espressa volontà del colpevole stesso che vuole rendere note a tutti le sue motivazioni.
La vicenda affonda le sue radici nei libri, nella loro essenza di carta, nel loro raccontare una storia attraverso generazioni senza mai perdere fascino. In quello scarno libro bianco con un semplice citazione c’è la chiave del mistero, quel che ha mosso l’assassino nella scelta delle vittime e il perché del suo folle agire.
Non scrivermi – Sophie Hannah
Cristina Bruno