Se dovessi definire il genere di questo romanzo avrei qualche difficoltà a incasellarlo semplicemente come “giallo”, perché è molto di più.
Principalmente è la storia della protagonista, che si staglia su un’indagine di un presunto omicidio, che serve da sfondo al tema principale.
Atena è una neurodivergente, diagnosticata solo in età adulta, con uno spettro autistico, al quale l’autrice dà voce attraverso questa storia..
È una denuncia di come, a volte, non si abbiano gli strumenti per riconoscere la diversità, che altro non è che un modo più originale di essere. Un approccio divertente e appassionato alla neurodivergenza e al riscatto di chi, per troppo tempo, ha dovuto e deve mimare la normalità per sentirsi accettato.
L’incipit è un vortice che risucchia il lettore nella mente di Atena, sorella gemella di Febo.
La narrazione comunica in modo ansiogeno e delirante un groviglio di emozioni, che chiariscono subito il modo di essere della protagonista, che odia il caos e cerca di gestirlo dividendo il tempo in intervalli scanditi da sveglie, che indicano gli eventi della sua vita.
La scrittura assume la forma di un flusso di coscienza incontrollabile. La voce narrante divaga su cose più o meno rilevanti che seguono solo il pensiero di Atena, ma il lettore ne rimane affascinato e ipnotizzato.
E mentre le sveglie scandiscono le giornate di Atena, qualcosa sconvolge la routine che le necessita per vivere tranquilla.
Suo fratello Febo iscritto a un corso di Magia. sostiene di aver assistito a un omicidio, o meglio, di aver sentito un colpo di pistola seguito dalla sparizione dell’assistente del professore. Coinvolgerà sua sorella nell’indagine, in quanto ben nota per essere una osservatrice scrupolosa.
Un’analisi, profonda e appassionata del concetto di diversità, cozza contro lo stereotipo della “normalità”, proponendo, piuttosto, un’apertura al “diversamente normale”.
Un tono di voce, così particolare, ci mette nei panni di una ragazza autistica e ci fa vivere le sue ansie come se fossimo nella sua mente.
Tutto è dialogato in modo convulso e corredato da pensieri programmati, che sorreggono le azioni della protagonista, la quale si muove sempre dopo attenta e faticosa riflessione, nell’intento di assomigliare il più possibile ai cosiddetti “normali”. Un mondo, il suo, fatto di regole e schemi da rispettare. E lo sforzo di uscire da questa griglia, in alcune circostanze, risulta eroico, una sforzo continuo per relazionarsi e per vivere secondo gli standard della normalità. Il tutto espresso con tanta ironia da far sorridere costantemente e, al tempo stesso, stremando il lettore che sperimenta lo stesso stato d’animo della protagonista la quale, dopo i contatti sociali, ha bisogno di ritirarsi per recuperare.
Il risultato è l’esperimento ben riuscito, di far conoscere un modo diverso di percepire il mondo.