Sara, chirurgo oncologico, torna a Borgo Cardo, piccolo paese dell’appennino emiliano, luogo della sua infanzia- da cui manca da molti anni. L’occasione è un funerale che dovrebbe mettere la parola fine a una lunga storia di mistero e dolore che risale a quando era bambina: la scomparsa nel bosco di una sua compagna di giochi della quale solo recentemente sono state ritrovate le ossa .
Per Sara il ritorno a Borgo cardo non significa solo confrontarsi di nuovo con un passato da dimenticare, ma anche tornare a immergersi nell’atmosfera del paese, nelle sue antiche usanze, tradizioni e superstizioni: ripiombare in un incubo che scoprirà non essere mai finito…
Un’altra ragazzina, Rebecca scompare e Sara si mette e indagare e a fare domande e scopre che è solo l’ultima di un lungo elenco di ragazzine adolescenti scomparse, ufficialmente scappate di casa, ma di cui non si ha più alcuna notizia. E tutte avevano in comune una cosa. erano delle segnatrici. Avevano appreso l’arte di riconoscere e fermare il male dalle vecchie del paese. Ora le anziane sono tutte morte e le ragazzine sarebbero state le ultime depositarie di quella antica credenza: chi le vuole eliminare tutte? Possibile che nessuno abbia mai visto il nesso e abbia pensato di collegare le loro scomparse? E come può un ragazzino di soli 8 anni conoscere i loro nomi e fare dei disegni tanto precisi che le ritraggono?
Queste sono solo alcune delle domande a cui Sara dovrà dare una risposta, superando il suo scetticismo, immergendosi nell’atmosfera cupa e sospettosa del paese in cui tutti la osservano, la scrutano e dove qualcuno arriva a minacciarla. Su tutto incombe il bosco,che per la gente di montagna è vivo, scrigno di segreti, minaccioso e silenzioso testimone o culla e prezioso alleato.
C’è poco tempo, Sara vuole salvare Rebecca, anche per mettere a tacere il peso che si porta sulla coscienza da troppi anni e poi Rebecca l’aveva curata, l’aveva segnata e si sa, il favore di una segnatrice va ricambiato. E Sara lo sa, sa tutto delle segnatrici e lo sa per un ottimo motivo…
Le segnatrici è un romanzo pieno di richiami alle tradizioni popolari e alle favole, con una spruzzata di atmosfera gotica, con una trama in continua evoluzione, che ha uno dei punti di forza nella contrapposizione tra il punto di vista scientifico di un medico, chirurgo oncologico, abituato ad affrontare il male e a tentare di curarlo con la scienza e la medicina e le vecchie tradizioni popolari delle curatrici, piene di misticismo e magia. Accuratamente descritte sono anche le dinamiche oscure di un paesino ostile ai cambiamenti, chiuso in se stesso e ripiegato sul proprio passato.
Diversi accadimenti sono alquanto bizzarri, al limite del fantastico, ma la Valentini è brava a non far perdere loro credibilità nel contesto di un thriller che lega la sua trama oscura alle tradizioni più antiche del nostro paese. E poi è il viaggio di una donna alla ricerca della pace con il proprio passato, una storia di riconciliazione con se stessi, di riunione di due sé, di redenzione. Anche nell’anima di Sara c’è un dolore antico da curare per il quale la medicina non serve…
Per chi volesse conoscere Emanuela Valentini e Le segnatrici, l’autrice parteciperà a Giallo di Sera a Ortona ( Chieti) sabato 25 luglio
tutte le info qui