La prima indagine di Vivacqua
Romanzo d’esordio di Carlo F. De Filippis con protagonista il commissario Salvatore Vivacqua, palermitano trapiantato a Palermo, sposato con Assunta,regina delle polpette al sugo e moglie amorevole, ha due figli e un cane impertinente. Vivacqua, uomo pragmatico, è convinto che in ogni reato rimangano delle tracce, anche minuscole, delle piccole ” molliche” lasciate dal colpevole. Seguendole si arriva alla soluzione del caso. E di casi in questo romanzo Vivacqua se ne trova per la mani parecchi. Un prete assassinato in chiesa, un’affascinante e misteriosa donna a cui piaceva il sesso estremo trovata uccisa in casa e un losco locale nel quale arrivano seguendo degli indizi. Indubbiamente una trama intricata,della quale l’autore regge le fila non lesinando colpi di scena. La mia impressione generale è che però ancora manchi qualcosa,non tanto alla storia quanto soprattutto ai personaggi, che mi sembrano ancora solo abbozzati,in nuce, e per questo dimentibili. Quando di immagina una serie con lo stesso protagonista, come pare in questo caso, si presume che questo sia carismatico o abbia delle caratteristiche che lo facciano amare dal lettore, che in un certo senso lo fidelizzino. Vivacqua invece, a parte essere definito un ” cubo di un metro e sessantacinque per novanta chili senza un filo di pancia” ancora rimane abbastanza indefinito, senza un particolare appeal, così come gli altri personaggi. Sono solo abbozzati, ancora abbastanza indefiniti, e per questo,una volta finito il libro, difficilmente ricordabili. Da rivedere.
Le molliche del commissario
Cristina Aicardi