Dopo Nuvole barocche, con Il punto di vista di Dio ritorna il vicequestore Paolo Nigra, poliziotto sui generis che indaga tra i caruggi di Genova.
Un personaggio davvero particolare, Paolo Nigra, gay dichiarato, che ha trovato il coraggio di affrontare pregiudizi e scherni, specie tra i suoi colleghi di lavoro, supportato da una squadra composta da personaggi bislacchi, come l’ipocondriaco ispettore Caccialepore o l’accanita fumatrice di pipa Santamaria, ma dotati di profonda umanità e vivace simpatia.
Questa volta, in una chiesa del centro storico, durante la distribuzione dell’eucarestia viene ucciso il professor Sergio Bruzzone, vittima di un misterioso avvelenamento, e il suo omicidio darà l’avvio a un’indagine piena di ambigui misteri e risvolti inquietanti.
Il lettore non si lasci sorprendere dall’età decisamente avanzata della vittima e dei possibili assassini: ci troviamo di fronte a un gruppo di pensionati amanti di enigmi e delitti, che hanno addirittura fondato un club del giallo, per cui la caccia al colpevole sarà costellata di trabocchetti e false piste per confondere il vicequestore.
I personaggi sono sicuramente uno dei punti di forza del romanzo: Paolo Nigra è diverso dallo stereotipo del poliziotto nostrano, è un uomo sensibile, inquieto e, quando è necessario, provocatore e anticonformista, dotato di umanità e ironia, che lo fanno subito amare dal lettore. Il suo legame sentimentale con il compagno Rocco (star di una fiction televisiva in cui, per antitesi, interpreta un poliziotto, il commissario napoletano Scognamiglio), mostra uno stralcio della situazione delle coppie omosessuali, ancora oggi complessa e non facile, nonostante i cambiamenti di mentalità , e offre molti spunti di riflessione sul rapporto tra realtà e apparenza e sulle molteplici possibili declinazioni del termine famiglia.
Un altro personaggio assai riuscito è il sostituto procuratore Evangelisti, in apparenza svagato filosofo, in realtà uomo colto e sensibile, capace di instaurare con l’inquieto Nigra un rapporto di stima e complicità . Ma tutta la squadra di poliziotti è caratterizzata da figure a cui è facile affezionarsi, perché è facile rispecchiarsi nelle loro debolezze e nella loro umanità .
Altra protagonista non meno riuscita è Genova, davvero la Superba, attraverso i cui vicoli e piazzette i due autori ci accompagnano, facendoci percepire gli odori, i colori, i suoni di una città viva e palpitante, ricca del fascino mediterraneo e levantino di un porto di mare, signorile e plebea, luminosa e ambigua.
L’enigma che Nigra dovrà sciogliere avrà la stessa ambiguità di questa città , condurrà il vicequestore in un labirinto in cui a volte saranno troppe le strade per uscirne e a volte sembrerà pararsi dinnanzi una parete insormontabile. Proprio quando il mistero sembrerà giunto in un vicolo cieco, come avviene nei migliori gialli il lettore sarà condotto a una soluzione inaspettata e ingegnosa.
Il punto di vista di Dio. Un’indagine di Paolo Nigra – A. Paolacci- P.Ronco
Donatella Brusati