Vicki, Scarlet, Zelda, David, Helen, Patrick… come e perché si intrecciano le loro vite? Conosciamo frammenti delle loro esistenze, sappiamo che Scarlet è una ragazzina sfortunata, figlia di una tossicodipendente, e che passa la sua adolescenza in affidamento a diverse famiglie, non tutte “affidabili”. Vicki invece è una aromaterapeuta, divorziata, che soffre di epilessia. La sua storia la apprendiamo a poco a poco, con il contagocce, come se riemergesse da un lontano e faticoso ricordo. Veniamo a sapere che David, il suo ex marito, è scomparso improvvisamente. Vicki pensa che questo abbia a che fare con traffici poco onesti di cui sospettava il marito e cosi decide di parlarne con Tanya, l’attuale moglie. Peccato però che dopo il loro incontro la donna sia ritrovata morta… Vicki è accusata dell’omicidio e per lei non sarà facile discolparsi: troppi i buchi nella sua memoria e le omissioni nelle sue risposte. Quanto la sua vita precedente influisce su ciò che sta accadendo? Lo scopriremo addentrandoci nel passato della donna che ci svelerà moventi e protagonisti della vicenda in prima battuta sconosciuti e solo alla fine si potranno ricollegare tutti i fili della narrazione.
Il thriller di Jane Corry ha una costruzione complessa, come complessi, del resto, sono i suoi personaggi. La psicologia di Vicki, Scarlet, David è disegnata con cura e ne riassume i traumi nel loro comportamento. Scarlet è la ragazzina abbandonata che cerca rivalsa, Vicki è una donna ferita ma dalla forte personalità che non si arrende mai, David è un manipolatore tanto nel lavoro che nella vita affettiva. Le loro strade, e quelle di altri personaggi non meno importanti, si incontrano in modo casuale e una serie di eventi imprevisti creano le basi per lo scatenarsi di delitti che hanno tutti il sapore amaro della vendetta.
I colpi di scena nella narrazione non mancano e uno dopo l’altro preludono a quello finale, destinato a sorprendere il lettore. Subito dopo aver sciolto il caso, infatti, una lettera svela il retroscena facendo luce sul vero assassino, rimasto fino all’ultimo nell’ombra, quasi solo accennato tra le pieghe dell’esistenza di Vicki e tra le pagine del libro.
Le atmosfere sono ben calibrate, da quelle asfittiche delle prigioni alle sensazioni di disagio di Vicki in balia delle imprevedibili crisi epilettiche o a quelle rabbiose di Scarlet per l’allontanamento dalla madre. Il caos cittadino di Londra è distante, lì nella provincia inglese affacciata sulla costa, dove l’odore del mare arriva portato da una piacevole e costante brezza. E il salso si mescola agli aromi sapientemente combinati da Vicki che sembrano prendere vita sotto il nostro naso, primo fra tutti quello di lavanda, che sa di pulito e di serenità. E proprio l’odore di lavanda ci accompagna per tutta la lettura evocando lontani ricordi del passato…
Finché morte non ci separi – Jane Corry
Cristina Bruno