Umberto è un adolescente a cui la vita ha concesso molto: una famiglia benestante, una bella casa, tanti beni materiali. È quel poco che gli manca a determinare la sua infelicità, forse quell’amore autentico e incondizionato che non si può acquistare con i soldi. Inquieto e arrabbiato finirà i suoi brevi giorni in un luogo abbandonato, ucciso per mano di qualcuno insospettabile. Inizia così Degna sepoltura, l’ultima fatica letteraria di Cristina Rava, con una vicenda dolorosa che si dipanerà ( e si ingarbuglierà) per tutto il romanzo, mettendo a dura prova l’intuito, stravagante ma acuto, del medico legale Ardelia Spinola e del suo compagno, l’ex commissario Bartolomeo Rebaudengo. Torneranno a indagare con loro personaggi noti e amati, come Doina, segretaria di Ardelia, Norma, pianista androgina dal fascino ambiguo e sensuale, Gabriele Innocenti, agente dei servizi e amico della dottoressa. La Rava ha creato una coppia di investigatori, uno professionista, il commissario Rebaudengo, l’altra dilettante, la dottoressa Spinola, che sin dal primo romanzo in cui è apparsa è subito entrata nel cuore dei lettori. I battibecchi dei due, legati al carattere fumantino e indipendente di lei, in contrasto con la flemma e l’austerità sabauda di lui, il loro rapporto sentimentale, che ha visto un lungo momento di pausa dopo l’innamoramento di Ardelia per il fascinoso erborista Arturo e poi è ripreso, con il ritorno del commissario dopo un periodo a Quantico, sede dell’FBI, accompagnano l’evolversi di ogni indagine, che giungerà alla soluzione grazie all’intuito della dottoressa, supportata dalla paziente premura di Rebaudengo. Il commissario interviene al momento giusto, quando la compagna, trascinata dalla foga investigativa, è finita in qualche situazione ad alta tensione, magari insieme alle sue ‘aiutanti,’ Norma e Doina. Anche in questo romanzo, la trama è ben orchestrata dall’autrice, che con garbo e ironia denuda lo squallore di certa borghesia di provincia, mostrando il tragico vuoto di valori e affetti sostituiti dal dio denaro. Ardelia, donna tenace e spiritosa, la ‘frugamorti’, come scherzosamente la definisce Rebaudengo, ben si contrappone a questi sordidi personaggi, animata da un prezioso senso di giustizia verso le vittime, come se volesse risarcirle per essere state strappate brutalmente alla loro esistenza. Spicca in Degna sepoltura un personaggio quasi felliniano, descritto dall’autrice con poetica delicatezza, che, un po’ come Ardelia, si occupa con pietà e compassione dell’accompagnamento dei morti assassinati alle soglie dell’aldilà. Pregio notevole della Rava è proprio l’originale mescolanza tra toni ‘alti’ e toni leggeri, che mostra in modo efficace quanto complessa e quanto varia sia la natura umana.
Degna sepoltura – Cristina Rava
Donatella Brusati