Animali in Noir: Monsignore, il gatto di Mario Baudino – Il Violino di Mussolini

Animali in noir

downloadMonsignore si aggira tra i volumi della libreria Coraggi con un passo felpato, conosce bene i libri e anche “quell’accolita di sapientoni dedita al Barolo chinato ma in genere anche a una vasta gamma di vini prelibati e a grandi dispute bibliofile oltre che a varie e assortite audaci imprese “. Capeggiata da Duccio, un omone alto e grosso che quando è di ottimo umore pare “radioso come uno stambecco, naturalmente un capobranco, mentre fra le pozze di neve scova le prime erbe della stagione”, la combriccola di appassionati bibliofili si occupa sovente di ritrovamenti eccezionali di volumi rari per commissione e piacere. Nell’ultimo romanzo “Il Violino di Mussolini” si tratta di rintracciare un libretto che racconta le ultime ore di vita del Duce e la morte arrivata mentre suonava il suo violino. Attratto dalla primavera e dalle sue manifestazioni, il gatto Monsignore scappa sempre alla larga dall’indigesto professor Calafava e dalla sua voce dalla quale cerca protezione “in luoghi insonorizzati” e tutte le volte che la sente “si appallottolava, nascondeva le orecchie, si contorceva, protestava e mugulava”. Monsignore è un protagonista di entrambi i romanzi che Baudino dedica al gruppo della libreria-rifugio, è un gatto schivo che appare e coglie di sorpresa o svanisce senza lasciare traccia. Se prova antipatia per Calafava invece gradisce Gegia, come l’io narrante Demi K invaghito della papirologa e maestra di sci che somiglia però a uno scoiattolo in contrasto con la tigre a cui è accostata l’avvenente committente del libro. Insomma l’autore non disdegna la sua passione per il mondo animale e lascia Monsignore libero di muoversi o nascondersi perché dietro o meglio, dentro il gatto, c’è lui, scrittore colto e felino sia nel modo di raccontare che di rincorrere misteri.

Cristina Marra

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