Amanda Black Un’eredità pericolosa – Julian Gómez-Jurado e Bárbara Montes

Amanda Black, i cui genitori sono morti in un misterioso incidente aereo e che vive con la prozia Paula in un monolocale e in povertà, mentre una banca cerca di mettere le grinfie sull’avito castello, il giorno in cui compie 13 anni riceve una strana lettera della madre che la invita a prendere possesso della sua eredità, Villa Black, e imprecisati poteri personali. Nella villa, malandata all’esterno ma labirintica e piena di sorprese dentro, trova l’impeccabile e un po’ strano maggiordomo Benson.

Zia Paula parla di un percorso di addestramento di Amanda: un indizio, un orologio molto complicato, la capacità di muoversi nel palazzo senza farsi notare. Perché? La aiuta Eric, compagno di scuola simpatico e sveglio, solitario come lei e bullizzato, ma un mago dell’informatica e delle più moderne tecnologie apprese dal padre, poi scomparso in una missione segreta. Insomma, si parte con un sospetto di spy-story, si continua con castelli e passaggi segreti che ricordano un po’ la mitica Biblioteca dei miei ragazzi, si prosegue con fatti strani e inspiegabili (come una vecchia foto che ritrae insieme il papà di Eric e i genitori di Amanda) e si finisce in bellezza con super-computer e droni. Per un’impresa alla James Bond, protagonista non una maghetta, ma una ragazzina con poteri speciali di agilità, forza e intelligenza.

In estrema sintesi, si tratta nientemeno che scalare un palazzo di 50 piani supervigilato e aprire una cassaforte (e la password?) che contiene la chiave di diamanti a forma di piuma che spalanca una camera blindata nella Villa Black, la Galleria dei Segreti, dove, oltre all’eredità di famiglia necessaria per salvare la magione, sono contenuti…non diremo altro se non che la storia ha origine nell’Antico Egitto. Ma Irma Dagon, la cattiva della vicenda, vuole riprendersi la chiave. Siamo solo alla prima puntata di una serie che promette un nuovo Harry Potter al femminile e in versione gialla. L’editrice Salani è maestra in queste cose. Gli autori, oltre alla sapienza costruttiva e alla scorrevolezza di scrittura, mettono in campo una tensione narrativa che cresce di pagina in pagina fino al gran finale.

Da 11 anni

Fernando Rotondo

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