La famiglia Mangiaracina ritorna a indagare su un misterioso delitto. Terio, Fana e mamma Assunta, hanno appena traslocato; abbandonato il vecchio quartiere si sono trasferiti all’Acquasanta, in una casa con un giardino misterioso. Nuova casa, nuovi vicini, nuove relazioni da stabilire e un nuovo caso di omicidio sul quale indagare. Un efferato assassinio che coinvolge emotivamente soprattutto Terio, mentre Fana è tutta presa dal suo ruolo di assistente di produzione sul set di un film. I due scenari a un certo punto si intrecciano, guidandoci al finale. A fare da sfondo alla storia una Palermo presentata molto realisticamente, divisa tra gli splendori storici e naturali , spruzzati anche di mistero e leggende, e l’abbandono attuale. Non un noir vero e proprio,non certamente una trama da brivido, ma un giallo/rosa venato di umorismo, che ha la sua massima espressione e il suo punto di forza nel personaggio di Mamma Assunta.Solida donna del sud che con concretezza , pragmatismo , solidità e saggezza non solo guida la famiglia con amore e dedizione, ma spesso dà il la alle indagini. E su tutto una appassionata dichiarazione d’amore per il cinema indipendente e per un grido d’aiuto per Palermo. ” Com’era possibile che Palermo non risultasse fra le meraviglie, fra i siti mondiali da proteggere? Da proteggere dagli stessi palermitani! Perché nessun sindaco, o magari un benefattore, un potente della terra, uno qualunque insomma, si era mai incazzato davvero e impietosito per una città così bella e così inconsapevole di esserlo?”
Acquasanta
Cristina Aicardi