“A Firenze gira voce” è il nuovo romanzo di Christine von Borries, edito da Piemme. Per il ciclo “quattro amiche fiorentine”, ritroviamo qui con grande piacere Valeria Parri, Giulia Gori, Erika Martini e Monica Giusti, quattro donne unite appunto da una profonda amicizia, già protagoniste di alcuni precedenti romanzi dell’autrice. In questa nuova avventura, Valeria è il pubblico ministero che si occupa di un’accusa di bancarotta fraudolenta. L’imputato è Attilio Bergamini, manager in gamba che, quando diventa amministratore delegato della Safe Word, società già in profonda crisi, non riesce a risanarla. Le sue sorti sono ormai delineate, ma ad un tratto la classica frenesia del tribunale di Firenze viene interrotta da un rumore di spari in rapida successione. Le quattro amiche quel giorno sono tutte presenti per impegni lavorativi. Oltre a Valeria infatti Giulia, giornalista d’inchiesta, cerca come sempre di ottenere notizie interessanti, Monica, commercialista, si trova in tribunale per lavoro ed Erika, poliziotta, rizza le antenne dopo gli spari e cerca subito di capire da dove provengono.
“Giulia, Valeria, Erika e Monica rimasero impietrite finché, dopo secondi interminabili, gli spari cessarono. Il silenzio che seguì fu ancora più minaccioso.”
Da questo episodio la trama prende forma e il lettore si potrà immergere in un vero e proprio romanzo giallo in cui le nostre quattro protagoniste uniranno le loro forze e le loro intuizioni per riuscire a rivelare una storia che puzza di marcio e corruzione. Ma in realtà “A Firenze gira voce” non può definirsi un giallo fine a se stesso. La von Borries prende spunto da un caso che di certo rispecchia la realtà delle cause fallimentari per far luce su determinate dinamiche che, per chi non lavora nel campo, possono rivelarsi poco chiare. E, ancora di più, punta l’attenzione sulle quattro protagoniste. Il romanzo possiede una forte componente femminile ed è chiara nell’autrice l’intenzione di sottolineare la caratterizzazione delle quattro protagoniste dei suoi libri. Valeria, Giulia, Erika e Monica sono donne comuni, non le superdonne patinate di cui si legge e si scrive in continuazione. Sono vere, ognuna con i propri difetti, le paure, le angosce della quotidianità, i rapporti con uomini sbagliati. Caratterialmente hanno le loro fragilità, ma anche tanta forza. Sono tutte alle prese con i loro demoni. C’è chi, come Monica, corre sempre dietro a uomini che la fanno sentire insicura e trascorre così una vita sentimentale turbolenta, ma è allo stesso tempo una donna che “aveva sempre dovuto lottare per ottenere ogni piccola vittoria nella vita”. C’è Valeria, la cui relazione col marito è ormai alla fine – Mario era “un estraneo, era calato un abisso tra di loro” – e costantemente preoccupata per il figlio neonato e cardiopatico. C’è Giulia, forse la più decisa del gruppo, “una donna diretta, franca, quasi brusca nel modo di affrontare il lavoro e le persone”. C’è Erika, amante della lettura e dell’azione, ma soprattutto riflessiva e decisa su quello che desidera e soprattutto non vuole da un uomo.
Il raggiungimento della soluzione del caso coinvolge tutte le nostre protagoniste in una storia ricca di suspense e colpi di scena, esposta con uno stile narrativo molto garbato, lineare e, soprattutto, realistico. Questo accade perché la von Borries, oltre ad essere una scrittrice, è prima di tutto una pm e quindi chiaramente preparata sugli argomenti trattati nel romanzo. Non mancano infatti le spiegazioni tecniche che permettono al lettore di capire meglio le dinamiche in atto. Ma, come già preannunciato, l’ambiente legale fa da sfondo a dei personaggi complessi e ad un intreccio di storie che raccontano le complessità umane, soprattutto femminili, oltre ad offrirci un concreto spaccato sul rapporto tra persone influenti e i loro segreti. L’autrice non manca altresì di fare specifici riferimenti alla violenza sulle donne, di cui non si parla mai abbastanza, e anche in questo caso il realismo è completamente padrone della storia.
“A Firenze gira voce” è quindi un romanzo collocabile tra il giallo e il thriller, dal ritmo incalzante con un finale non scontato, che contiene tanta verità e con quattro protagoniste a cui ci si affeziona, sperando di incontrarle presto in una nuova avventura.


