1942. Un ebreo tedesco fuggito dalla Germania con il compito di stoppare il più ardito piano antisemita del Führer: sterminare gli Ebrei in Palestina, ai quei tempi Protettorato Britannico. Un commando di sei uomini sta preparando la Shoah in Medio Oriente, e solo Salomon Klein, ebreo-tedesco può evitare la strage.
Un romanzo storico militare che educa oltre i suoi meriti letterari: spiega una situazione passata che ha tuttora influenza sul nostro presente e soprattutto su quello del Medio Oriente. Il terrore degli Ebrei ieri, e di Israele oggi, di essere cancellati per sempre dalla Terra, e la conseguente azione di eccessiva difesa che oggi leggiamo sulle pagine dei giornali e dei quotidiani. La condizione ambivalente e devastante dell’essere Ebrei e Tedeschi allo stesso tempo, riscoprendosi sionisti “per esclusione”: non nazisti, non più tedeschi, un po’ Ebrei, molto nazionalisti in una Nazione che non è esistita fino al 14 maggio 1948.
Una spy story fatta di spionaggio e controspionaggio, dove si mischiano personaggi reali e immaginari, una tensione e una maledetta serietà propedeutica a tutti coloro che si avvicinano alle tematiche sioniste e che cercano di interpretare e capire i fatti che accadono in quella zona del mondo che da anni è il centro nevralgico di tutta la politica estera dei Paesi del Mediterraneo, dell’Europa ed anche dell’America.