Se da un lato la scrittura di Lisa Gardner costruisce la trama del thriller che, lenta, avviluppa il lettore dall’altro sono diverse le angolazioni di lettura che questo libro offre.
Un’intera famiglia sterminata, si è salvata solo una persona: è una ragazzina in fuga. Vittima o carnefice?
Lo sapremo calandoci in logiche diverse, seguendo processi mentali che ci condurranno a ipotesi ora solide e subito dopo smentite per far posto ad altre, più verosimili.
Saranno le logiche della Polizia, quelle di giovani agguerrite e solidali vittime di violenza in passato,quelle di madri vere ed in affitto.
L’analisi della violenza di genere è lucida e spietata; la si ritrova nella caratterizzazione delle donne, sopravvissute ad aggressioni cruente, che sono diventate una piccola task force, virtuale e reale che incrocia le proprie personali indagini con quelle ufficiali.
Ma da dove viene la violenza, qual è lo sfondo che l’accompagna nella lettura?
C’è alcool, c’è droga, c’è ambizione malata,c’è sopruso. C’è anche un occhio di riguardo per due anziani cagnolini che a modo loro, sanno prendere la scena.
Ma soprattutto c’è una piccola speranza che accompagna.
In mezzo a tutto il male possibile spuntano i temi di scuola, puntuali e ordinati, di una adolescente che, nonostante tutto, coltiva una ferma idea di famiglia: la famiglia perfetta.
E qual è la famiglia perfetta?
Spesso quella che ammiriamo è solo quella che tiene meglio nascosti i propri segreti. Ma questa ragazzina ci richiama e lo fa in modo autorevole: la famiglia perfetta è quella che ha sbagliato tutto, così da poter imparare e ricominciare a fare qualcosa nel modo giusto.
Sono tanti i personaggi che affollano l’intensa trama di“Vieni a cercarmi”: a fine lettura ce li ricorderemo tutti.