Cambiare le ossa – Barbara Baraldi
Aurora Scalviati, la giovane profiler creata dall’abile penna di Barbara Baraldi e già protagonista di una trilogia, trasferita per motivi disciplinari in una tranquilla cittadina dell’Emilia, torna a Torino. Là dove per lei tutto è finito e al tempo stesso ricominciato, in quanto ha dovuto abbandonare quel che era per inventarsi una nuova esistenza. Un processo doloroso fatto di consapevolezza e di perdita, dove cambiare pelle non basta. Serve cambiare le ossa, come appunto suggerisce il titolo.
Aurora è una sopravvissuta, che a poco a poco deve riprendersi la sua dignità. Abituata a guardare nell’abisso del male, ha a che fare di continuo con la mente oscura e mai abbastanza esplorata di assassini seriali. Ed è difficile restare sempre presente a se stessa, specie da quando, in quella sparatoria al mattatoio dove lei anni fa ha perso l’uomo che amava e il figlio che aspettava, deve convivere con una scheggia conficcata nel cranio, che le causa non pochi problemi.
Aurora è fragile e portentosa. Capace di strabilianti prodezze, ma semplicemente “una di noi”, con le sue insicurezze, nelle quali identificarsi. Per questo, quando il commissario Damiano Provera la chiama a Torino, chi l’ha seguita nel corso degli anni sa già che sarà un disastro. Perché nel capoluogo piemontese ci sono quei fantasmi coi quali lei si è confrontata nel corso degli anni, che allungano le ombre sulla sua psiche e ghermiscono la sua capacità di rimanere lucida.
Però Aurora coraggiosamente accetta. Lascia il compagno Bruno e la gatta T-Rex a Sparvara, per andare a occuparsi di un caso che la catapulta direttamente nel passato. Lei è la figlia di quel magistrato che negli anni Ottanta, mentre stava giusto per nascere, si era occupato del caso del mostro, le cui gesta avevano fatto scalpore. Ed è una coincidenza strana che adesso, dopo trentaquattro anni, quel bambino che all’epoca si era salvato, sebbene presente in auto con una coppia trucidata, sia finito ucciso da un secondo killer. Tito Ferretti è per esattezza la terza vittima, martoriato da un individuo non identificato che la stampa chiama lo Spaccaossa, dalla peculiare quanto efficace arma bianca utilizzata per fare a pezzi i corpi.
Aurora si rende conto che deve esserci un collegamento. L’omicida non agisce di certo a caso, ma secondo un disegno premeditato nei dettagli. Le ossa presentano strani segni, più che un campanello d’allarme.
Nel frattempo, la dodicenne Giorgia Lucchini viene rapita. Aurora non comprende bene il nesso, però sente che deve agire in fretta e al di là delle regole, se vuole salvarle la vita.
Si dovrà confrontare con un clima ostile e una serie di depistaggi, che per giungere a una verità devono essere sormontati, quasi ci fosse un’indagine parallela che solo lei può portare avanti.
Paradossalmente questo viaggio a Torino di Aurora Scalviati, nonché viaggio metaforico nella sua anima, seppur mettendola ancora una volta in pericolo, la porterà a riconciliarsi col passato.
Interessante è la figura dell’ex collega Jérome Reno, con l’annessa prospettiva di giungere a una redenzione. Affinché quel che è stato smetta di bruciare e Aurora possa perdonare se stessa.
Con un ritmo incalzante che fa schizzare l’adrenalina a mille, in Cambiare le ossa edito da Giunti, Barbara Baraldi propone un thriller dove fede e meccanica quantistica sono connesse. Passato e futuro; progresso e tradizione. Ci sono realtà da identificare come dogmi, che non resta che accettare, perché la verità soggettiva sempre si discosta da quella oggettiva.
E mentre il tempo stringe e Aurora cerca di identificare il colpevole, l’autrice ancora una volta ci spiazza. Con un finale rocambolesco e inatteso. Tanto da avvertire già nostalgia di Aurora, nella speranza che ritorni.