Raul Montanari sarà uno degli ospiti di Non solo Giallo di sera a Ortona, il festival letterario con la direzione di Romano De Marco che si svolgerà in presenza a Ortona (Ch) dal 3 all’11 luglio.
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Nell’attesa di incontrare Raul Montanari a Ortona, riproponiamo la nostra recensione a Il vizio della solitudine
Visto dalla parte sbagliata.
Se subiamo un torto possiamo decidere come affrontare la situazione. Possiamo improvvisarci supereroi e provvedere da soli oppure – seppure con tutti i limiti umani – affidarci alla giustizia.
Lo ammetto, mi piacerebbe indossare il costume di Batman, o anche quello del Punisher, ma temo di non avere né le doti fisiche né le capacità per diventare il terrore dei criminali, quindi non mi rimane che scegliere la legge.
Il discorso funziona, non fa una piega, ma attenti giustizia e legge non sono la stessa cosa. Vero, li possiamo usare come sinonimi, pare ci sia poca differenza, ma se mai avrete la sfortuna di essere vittime di qualche reato vedrete quanto sono diverse.
Questa non trascurabile sottigliezza è ciò che ha segnato il destino dell’ex-ispettore Ennio Guarneri, protagonista del romanzo Il vizio della solitudine di Raul Montanari.
Una storia che per semplicità potrebbe essere etichettata come un noir, ma durante la lettura ci si accorge che è molto di più. Esiste un meccanismo narrativo che include atti criminali, c’è tutto quello che deve esserci per rientrare nel genere, però ci sono molte “contaminazioni” che ampliano la portata e rendono stretto qualsiasi scaffale su cui si cerca di collocarla.
Un gran bel vizio quello della solitudine, una condizione che può aiutarci a rientrare in contatto con noi stessi, capire quello che siamo davvero e cosa, alla fine di ogni giorno, desideriamo. Tutto è bene quel che finisce bene? Basterebbe costruirsi un bel muro di mattoni bianchi attorno e il gioco è fatto? Non credo proprio perché oltre ai vantaggi presenta anche qualche inconveniente. Ad esempio, una moltitudine di pensieri che rimbalzano nel cranio, che non possono essere disinnescati e la quotidianità corre il rischio di diventare una trappola in cui sentirsi inadeguati, braccati dalle circostanze, capaci di fare anche l’impensabile pur di salvare la pelle.
Sinossi: L’ex ispettore Ennio Guarneri conduce una vita appartata. Cacciato dalla polizia per essersela presa con un intoccabile, non ha amici e si concede un unico sfizio: rifare in un anno tutte le elementari andando a lezione dalla sua anziana e dolcissima maestra. È solo, perché non ha bisogno di nessuno. Ma quando assiste per caso ai preparativi di un omicidio, d’istinto interviene e l’aggressore finisce ucciso. Ennio non poteva saperlo ma quella che ha interrotto era un’esecuzione: per questo il suo gesto scatena contro di lui la vendetta di Han, una misteriosa organizzazione di giustizieri. Nella drammatica avventura che segue, Ennio è costretto a esplorare la parte più oscura di se stesso, proprio quando l’incontro con una ragazza diversa da tutte sembra aprirgli l’orizzonte di un amore inatteso, improbabile, eppure irresistibile.
Una lettura da fare non solo per la capacità di scrittura di Raul Montanari, un talento evidente, ma per avere l’opportunità di riflettere su vizi – che forse vizi non sono – e rispecchiarci in Ennio, per scoprire quanto è solida la nostra solitudine.
Il vizio della solitudine – Raul Montanari
Mirko Giacchetti